L'emergenza nel capoluogo lombardo
Milano, la seconda ondata è fuori controllo: “Non riusciamo più a tracciare i contagi”
A Milano non si riescono più a tracciare tutti i contagi. A dirlo, in un’intervista a SkyTg24, il direttore dell’Ats Milano Vittorio Demicheli. “Non riusciamo a tracciare tutti i contagi, a mettere noi attivamente in isolamento le persone. Chi sospetta di aver avuto un contatto a rischio o sintomi stia a casa”. Quello che preoccupa maggiormente Demicheli “è che non sappiamo esattamente in una grossa metropoli la velocità con cui il fenomeno si può verificare. Ieri la nostra Ats ha lanciato un allarme e un invito ai cittadini a fare ciascuno la propria parte. Ciascuno dovrà rinunciare a qualcosa, perché in questo momento la fase del contenimento purtroppo è inefficace”.
Secondo dati di ieri del ministero della Salute, nei tre giorni precedenti si erano verificati in media 1.390 positivi nella provincia di Milano. Ieri 727 dei nuovi positivi riguardavano proprio il capoluogo. “Quello a cui lavoriamo in questo momento è invitare le autorità a prendere delle decisioni un po’ più incisive, quando abbiamo chiuso le attività alle 18 nella curva epidemiologica c’è stata una frenata brusca”, ha commentato Demicheli. Da venerdì 16 ottobre l’indice di contagio Rt è superiore a 2 nella città meneghina. L’ultimo bollettino, diffuso nel pomeriggio dal ministero della Salute e Protezione Civile, ha riportato un incremento di 1.687 nuovi positivi su un totale di 14.577 tamponi in Lombardia. Gli attualmente positivi nella Regione sono 24.634, 1.135 quelli ricoverati con sintomi, 113 in terapia intensiva, 23.385 in isolamento domiciliare. In sono 17.084 le vittime in totale e 128.456 i positivi dall’inizio dell’emergenza.
L’ALLARME – Un altro messaggio di allerta, sulla situazione nel capoluogo lombardo, era stato lanciato da Walter Bergamaschi, direttore generale di Ats Milano Metropolitana. “Aumentano i ricoveri in terapia intensiva e sono in costante crescita anche i casi positivi. La situazione è critica in Lombardia, ma in particolare a Milano e nella Città metropolitana. Occorre l’aiuto di tutti i cittadini per fermare la corsa del virus”, aveva commentato.
“Quello che più preoccupa è che nelle prossime ore il numero dei soggetti positivi possa ulteriormente incrementare e mettere sempre più sotto pressione gli ospedali – continuava Bergamaschi – Cercheremo di rafforzare il rapporto con i medici di famiglia, che hanno un ruolo decisivo nel segnalare casi sospetti e sorvegliare i pazienti fragili. Oggi più che mai il loro ruolo può essere fondamentale, lavorando in rete con le Ats e seguendone le indicazioni”.
IL DPCM – Il nuovo dpcm del 18 ottobre permette alle 21 la chiusura di strade e piazze per evitare assembramenti, di utilizzare gli orari flessibili per la scuola, la chiusura dei locali a mezzanotte e alle 18:00 in assenza di consumo al tavolo. Resta consentita la consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché, fino alle ore 24:00 la ristorazione con asporto, con divieti di consumazione sul posto o nelle adiacenze.
La Lombardia aveva anticipato le misure con un’ordinanza firmata dal governatore Attilio Fontana lo scorso 16 ottobre. Le restrizioni per le attività di ristorazione non si applica in autostrada e in aerostazioni. Dalle 18:00 è vietata la vendita per asporto di qualsiasi bevanda alcolica da parte di tutte le tipologie di esercizi. Dalle 18:00 alle 6:00 sono chiusi anche tutti i distributori automatici h24 che distribuiscono bevande e alimenti confezionati con affaccio strada. La misura non si applica ai distributori automatici di latte e acqua. Vietato il consumo, sempre dalle 18:00 alle 6:00, di alimenti e bevande su aree pubbliche. Sempre vietato il consumo di bevande alcoliche in parchi, giardini e ville aperte al pubblico.
La Regione ha sospeso anche le sale giochi, sale scommesse e sale bingo, così come le slot machine all’interno di esercizi pubblici e commerciali e di quelli di rivendita di monopoli. Sospese tutte le attività legate a sport di contatto. Sospeso – tranne in caso di autorizzazione del responsabile medico o referente covid – l’accesso a strutture delle unità di offerta residenziali della rete territoriale. Avviata la modalità mista tra attività didattica a distanza e in presenza per le scuole di secondo grado e le istituzioni formative professionale di secondo grado. L’ordinanza raccomanda di implementare la Dad anche nelle Università.
© Riproduzione riservata