In occasione delle celebrazioni per i 150 anni dalla morte di Alessandro Manzoni – che si svolgeranno alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – i volontari anti-graffitti delle Associazione Angeli Del Bello Milano e del Coordinamento dei Comitati Milanesi sono intervenuti per ripulire i muri della Casa natale del grande scrittore. Le scritte vandaliche che la deturpavano e che nel frattempo erano anche aumentate, sono state, dunque, cancellate.
La dimora storica dell’autore de “I Promessi Sposi” è situata all’angolo con piazza Belgioioso e venne acquistata dallo scrittore nel 1813, dopo il matrimonio con Enrichetta Blondel e la nascita dei figli Giulia e Pietro.
L’operazione di pulizia dei muri ha richiesto un iter burocratico lungo, poiché la dimora è sottoposta a vincoli da parte della Sovrintendenza. Non è la prima volta che Casa Manzoni, purtroppo, ha subito danneggiamenti: era già accaduto nel 2014 e poi nel 2016.
“È stato naturale per noi schierarci in prima linea per fare questo regalo all’illustre scrittore nato a Milano“, dicono gli Angeli del Bello, per tramite di Simone Lunghi, presidente dell’associazione. “È per noi un’immensa gioia aver realizzato questo intervento“, ha aggiunto Fabiola Minoletti, vicepresidente del Coordinamento Comitati Milanesi.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel pomeriggio si è recato presso il Cimitero Monumentale dove ha deposto una corona di fiori nei pressi del Monumento funebre di Alessandro Manzoni. Le spoglie di Manzoni sono conservate al Famedio, o “Tempio della Fama”, edificio destinato a sepoltura, celebrazione e ricordo dei milanesi di origine o di adozione che attraverso opere e azioni hanno reso illustre la città e l’Italia. Furono le prime ad essere traslate in quel luogo nel 1883, a dieci anni dalla morte. Il Presidente si è poi recato a “Casa Manzoni”.
“Nell’idea manzoniana di libertà, giustizia, eguaglianza e solidarietà si può scorgere una anticipazione della visione di fondo della dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948”, ha dichiarato il Presidente Mattarella. “Una carta fondamentale – ha spiegato – nata dopo gli orrori della Seconda Guerra mondiale, che individua la persona umana in sé, senza alcuna differenza, come soggetto portatore di diritti, sbarrando così la strada a nefaste concezioni di supremazia basate sulla razza, sull’appartenenza, e, in definitiva, sulla sopraffazione, sulla persecuzione, sulla prevalenza del più forte. Concetti e assunti che – come ben sappiamo – sono espressamente posti alla base della nostra Costituzione repubblicana”.