No a cittadinanza onoraria napoletana dopo polemiche
Minacce e insulti, Liliana Segre categorica: “Non perdono ma non odio”
Dalle parole anti-Israele al rilancio con tanto di proposta di cittadinanza onoraria della città di Napoli per la senatrice Liliana Segre, recentemente finita sotto scorta dopo insulti e minacce ricevute. Protagonista la neo assessora alla Cultura e al Turismo Eleonora De Majo, lanciata qualche giorno fa dal sindaco Luigi de Magistris nel rimpasto di Giunta costato il posto a Nino Daniele.
La nomina della De Majo, espressione di Insurgencia e dei centri sociali napoletani, è stata accolta con scetticismo dalla stessa Comunità Ebraica napoletana che ha ricordato alcune esternazioni fatte dall’allora consigliera comunale contro il governo israeliano, definito come “un manipolo di assassini”, arrivando ad affermare che il “sionismo è nazismo”, paragonando l’allora premier israeliano Netanyahu a Hitler.
Parole che hanno scatenato polemiche politiche a livello nazionale sull’inopportunità della nomina. Attacco mediatico che la De Majo ha definito “squadrista, immotivato perché partito da un post che pubblicai nel lontano 2015, quando non ricoprivo alcuna carica istituzionale e nel quale commentavo duramente una dichiarazione in cui il premier israeliano Netanyahu, affermò all’assemblea delle Nazioni Unite che “Hitler non voleva sterminare gli ebrei ma solo espellerli” , dichiarazione così assurda che poi fu costretto a ritrattare”.
IL RILANCIO – Dopo giorni di polemiche, il rilancio della neo-assessora attraverso una lettera pubblicata da alcuni quotidiani locali: “Rivolgo un appello al sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, per la concessione della cittadinanza onoraria alla senatrice a vita Liliana Segre, vittima di un’intollerabile ondata di insulti antisemiti e minacce di morte provenienti dall’estrema destra, che hanno costretto le autorità a assegnarle una scorta”. Per la De Majo “è il modo migliore per rispondere concretamente alle surreali accuse di antisemitismo che mi sono rivolte in queste ore, accogliendo una sopravvissuta all’orrore di Auschwitz, dove era stata deportata poco più che tredicenne, come membro della nostra comunità cittadina”.
LA PRECISAZIONE – “Essere radicalmente critici verso l’apartheid che lo Stato di Israele pratica nei confronti del popolo palestinese non ha nulla a che fare con l’antisemitismo. L’ho scritto ieri e lo rivendico”, ha scritto ieri la De Majo. Il quotidiano però aggiunge che dopo aver saputo della proposta di cittadinanza onoraria, Liliana SEGRE è intervenuta con un messaggio di poche righe: “La cittadinanza onoraria non è un fatto passeggero se si può prestare a strumentalizzazioni”.
IL RIFIUTO – La senatrice, venuta a conoscenza dell’iniziativa, risponde con un messaggio di poche righe riportato da Il Mattino: “La cittadinanza onoraria non è un fatto passeggero se si può prestare a strumentalizzazioni”.
“NON PERDONO” – La stessa Liliana Segre ha poi commentato le minacce e gli insulti ricevuti nelle ultime settimane a margine della conferenza “Science for peace”, organizzata all’Università Bocconi di Milano dalla Fondazione Umberto Veronesi. “Io non perdono e non dimentico, ma non odio. E la trasmissione del non odio e battersi contro l’odio è un ammaestramento utile per i ragazzi e per tutti, perché l’atmosfera dovuta all’ignoranza e all’indifferenza, che è stata la regina del mondo di allora, c’e’ purtroppo anche oggi”.
La senatrice ha poi commentato la manifestazione che si è tenuta lunedì scorso a Milano davanti al Memoriale della Shoah, dove nonostante la pioggia si sono ritrovate circa 5mila persone per esprimere la propria solidarietà. “Certo che mi ha fatto piacere. Tutti quegli ombrelli colorati. Era bello”, ha commentato la Segre.
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