Il 22enne è intervenuto a una manifestazione "No Green Pass", i manifestanti lo hanno ricoperto di insulti
“Mio padre tra i primi medici a morire di Covid, se avesse avuto il vaccino sarebbe ancora qui”, Marco sfida la piazza no vax

“Mio padre era un medico, ho detto, ed è morto l’anno scorso a marzo di Covid continuando a curare i suoi pazienti fino all’ultimo. Se ci fosse stato prima un vaccino lui sarebbe ancora fra noi. Voi, senza vaccino, invece non sareste qui”. Con queste parole Marco Natali a 22 anni ha affrontato la piazza di manifestanti no vax e no green pass. Marco è giovanissimo ma conosce bene il dramma del Covid, lo ha vissuto sulla sua pelle.
Il 18 marzo 2020 suo padre Marcello, medico di Caselle Landi e di Codogno, è stato tra i primi camici bianchi a contrarre il Covid e a morirne. Lui, sempre in prima linea, rispondeva ai suoi pazienti anche dall’ospedale quando era ricoverato. Non si è mai tirato indietro in quella lotta che a marzo 2020 era nel pieno della sua drammaticità. Si combatteva a mani nude, senza farmaci e vaccini, ma soprattutto senza conoscere quel male che nessuno avrebbe potuto sapere a cosa avrebbe portato. Marcello è morto combattendo in corsia a 57 anni.
Sabato pomeriggio Marco era a Lodi in piazza della Vittoria. Al Corriere ha raccontato di non sapere che in piazza ci fosse una manifestazione no vax e no green pass. Quando si è accostato al manipolo di manifestanti ha sentito parole che gli sono arrivate come un pugno nello stomaco: “Non esistono morti di Covid, li uccidono in ospedale. L’ho letto su un sito”.
Memore del sacrificio di suo padre, morto per salvare i suoi pazienti, non ci ha visto più e ha cominciato a parlare alla folla con il cuore in mano: “Ho sentito qualcosa dentro che mi diceva di prendere la parola e rispondere. All’inizio mi hanno applaudito pensando fossi uno dei loro, ma li ho zittiti”, ha detto Marco. Non tutti hanno capito subito che il ragazzo non era uno di loro e lo hanno applaudito. Poi su di lui si è abbattuta una pioggia di insulti. “A mente fredda, non so come mi siano uscite queste parole, nemmeno ho sentito i cori e gli ululati che mi hanno dedicato”.
Tornato a casa, Marco Natali ha raccontato tutto alla madre Tiziana e alla sorella Michela. La mamma ha avuto il covid ma si è salvata. “Specialmente Michela è orgogliosa di me”, ha detto Marco. Sia lui che la sorella, 25 anni, si sono vaccinati un mese fa.
Il Covid ha distrutto la famiglia Natali. “Papà doveva accompagnare mia madre, che aveva contratto la malattia, a fare la radiografia ai polmoni. Ma in ospedale cominciò a stare male lui, e fu ricoverato a Cremona”. Una polmonite fulminante, Marcello Natali è morto il 18 marzo. “Non riuscii quasi mai a telefonargli — ricorda Marco — Un giorno stavo facendo il caffè e preparai la tazzina anche per lui: un’abitudine. Mia madre mi consigliò di chiamarlo e dirglielo. Parlava a fatica, la nostra conversazione durò meno di un minuto. È l’ultimo ricordo che ho di lui, vivo”.
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