Subito dopo la diffusione della notizia dei missili russi piombati sul confine in territorio polacco, l’spettro della Terza Guerra Mondiale, ha scosso tutto il mondo. Ma si sarebbe trattato solo di “uno sfortunato incidente”, secondo quanto comunicato dal presidente polacco Andrzej Duda in una conferenza stampa. Il presidente polacco ha dichiarato che il missile caduto in Polonia era molto probabilmente della contraerea ucraina e si è trattato di uno sfortunato incidente. Varsavia non chiederà l’attuazione dell’articolo 4 della Nato. “Non vi è alcuna indicazione che si tratti di un attacco intenzionale alla Polonia“, ha dichiarato Duda. “Molto probabilmente, si è trattato di un razzo S-300 di fabbricazione russa. Al momento non abbiamo prove che si trattasse di un missile lanciato dalla parte russa. Ci sono molte indicazioni che si sia trattato di un missile di difesa aerea, che purtroppo è caduto sul territorio polacco”, ha aggiunto. “Siamo in contatto diretto con i nostri alleati della Nato”, ha precisato ribadendo che “non abbiamo prove circostanziali che ci permettano di concludere che si sia trattato di un attacco alla Polonia”. Non si è fatta attendere la replica russa. La Polonia poteva dire “immediatamente” che il missile caduto sul suo territorio non era stato lanciato dalla Russia. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dall’agenzia Tass. Il Cremlino ha sottolineato positivamente quella che ha definito “la reazione misurata” degli Usa alle notizie sulla caduta di missili in Polonia, un atteggiamento “in contrasto con le dichiarazioni” di altri Paesi. Lo riferisce l’agenzia Ria Novosti.

“Dall’inizio della guerra la Nato ha aumentato la sua vigilanza sul lato orientale. Le indagini sull’accaduto sono in corso, necessitiamo di aspettare l’esito ma non abbiamo indicazioni che le esplosioni siano frutto di un attacco deliberato e non abbiamo indicazioni che la Russia stia preparando un attacco alla Nato“. Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. E ancora: “Voglio dire in maniera chiara” che sull’incidente avvenuto in Polonia “Kiev non ha colpe” ma è “è il risultato del massiccio lancio di missili russi sull’Ucraina. Questa è la dimostrazione che la guerra di Putin crea situazioni pericolose. Putin deve fermare questa guerra”, ha concluso al termine della riunione del Consiglio Atlantico. “Gli esiti preliminari delle indagini dicono che l’incidente è stato provocato da un missile ucraino di difesa anti-aerea ucraino“, ha aggiunto Stoltenberg.

Il missile che ieri ha ucciso due persone in Polonia è partito dall’Ucraina, anche se era di fabbricazione russa. Lo riferiscono alla Cnn due fonti americane informate sulle valutazioni iniziali degli Stati Uniti. I funzionari hanno aggiunto che le valutazioni dell’intelligence sono state discusse durante la riunione di emergenza convocata da Biden a margine del vertice G20 a Bali e sono state condivise nella riunione degli ambasciatori della Nato a Bruxelles. L’azienda agricola colpita a Przewodov, nell’est della Polonia, appartiene a una società italo-polacca che affitta il terreno di un ex kolchoz. Lo ha confermato all’Ansa il segretario del comune di Dolchobyczow, nell’ambito del quale si trova Przewodow. I due uomini morti a seguito dell’esplosione, di 50 e 60 anni, erano dipendenti della stessa azienda Agricom, con sede a Setniki. Secondo il quotidiano Gazeta Wyborcza, la società opera sul luogo dagli anni Novanta e gestisce 800 ettari di di terre nere (chernozem), coltivate soprattutto a grano e mais.

“Questa mattina brusco risveglio con notizie che arrivavano dalla Polonia, abbiamo chiesto informazioni, ci siamo riuniti e consultati con gli alleati. L’ipotesi che sulla Polonia sia caduto un missile dell’antiaerea ucraina non cambia la sostanza, la responsabilità di quello che è accaduto per quanto ci riguarda è tutta russa. E con gli alleati abbiamo condannato gli attacchi missilistici di Mosca”. Lo ha affermato Giorgia Meloni nel corso della conferenza stampa tenuta al termine del G20.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.