Ranucci senza freni: live durante il voto ligure con il caso Toti
Mistero Cultura, ‘vendetta’ Meloni 7 anni dopo: Spano a casa, Giuli commissariato, ora Report piace a Fdi
Dopo l’annuncio di “un nuovo caso Boccia al maschile” lascia il fedelissimo del neo ministro della Cultura, e durante l’elezione il caso Toti va in primetime
Una guerra interna a Fratelli d’Italia che ha come campo di gioco il ministero della Cultura e come broadcaster Report, la trasmissione d’inchiesta di Sigfrido Ranucci usata, è il caso di dire, per dare in pasto all’opinione pubblica la vittima da sacrificare. A farne le spese, a poche settimane dal suo insediamento, è Francesco Spano, capo di gabinetto e fedelissimo del neo ministro Alessandro Giuli, che ha rassegnato le dimissioni a causa del “contesto venutosi a creare, non privo di sgradevoli attacchi personali”, secondo qualcuno anche di natura omofoba. Lo stesso Giuli, salito poche ore dopo a Palazzo Chigi per un confronto con Giorgia Meloni, ha espresso “convinta solidarietà per il barbarico clima di mostrificazione” cui è stato sottoposto Spano. “Un passo indietro che arriva pochi giorni prima dell’inchiesta di Report, in onda domenica 27 ottobre, anticipata dallo stesso Ranucci come “un nuovo caso Boccia al maschile”. Inchiesta che riguarderebbe presunti incarichi affidati al marito di Spano quando Giuli, e prima di lui Giovanna Melandri, guidavano il Maxxi.
Il fuoco amico di fratelli d’Italia
L’oramai ex capo di gabinetto in queste settimane ha dovuto fari i conti con il fuoco amico di Fratelli d’Italia che non ha accolto positivamente l’avvicendamento con Francesco Gilioli, ex referente al ministero quando c’era Sangiuliano. Spano era già finito nel mirino della destra a trazione giustizialista nonché dell’associazione Pro Vita & Famiglia per essere stato accusato di aver finanziato, quando era direttore dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (Unar), un’associazione Lgbtq che favoriva la prostituzione nei propri circoli. Era il 2017 , c’era il governo Gentiloni e le accuse vennero rilanciate da un servizio delle Iene che fece colpo anche su Meloni. Giorgia all’epoca si spese per la chiusura del “sedicente” ufficio e per le dimissioni dello stesso Spano. Successivamente la Corte dei Conti scagionò Spano confermando la regolarità del bando e dei fondi (oltre 50mila euro). Sette anni dopo la ‘vendetta‘ della destra, salita intanto al potere, si è cristallizzata. L’opposizione chiede intanto spiegazioni a Giuli. “A questo punto, stante anche l’attacco scatenato nei confronti del dottor Spano all’interno di Fratelli d’Italia e alcune ricostruzioni giornalistiche che parlano di pressioni da parte di ambienti di Palazzo Chigi su Giuli per far desistere il neo nominato capo di gabinetto, il ministro della Cultura deve spiegare al Parlamento e al Paese una cosa molto semplice: ma cosa sta succedendo esattamente in quel ministero?” chiede Enrico Borghi, senatore di Italia Viva.
Ranucci e il silenzio elettorale in Liguria
In attesa dell’approfondimento di Report, a far discutere è anche un altro servizio annunciato da Ranucci. Riguarda il caso Toti e l’inchiesta che ha portato alle dimissioni del governatore ligure. Il tempismo però pare non essere casuale perché verrà mandato in onda proprio domenica 27 ottobre quando nella regione si andrà a votare per il rinnovo del consiglio regionale (i seggi chiudono lunedì 28 alle ore 15). Se Ranucci ha annunciato di infischiarsene del silenzio elettorale perché “non riguarda i giornalisti” ma “i partiti”, aggiungendo di avere “già la valigetta pronta per la commissione vigilanza Rai”, Marco Bucci, candidato del centrodestra (la stessa area politica di Toti), la prende con filosofia e annuncia il suo programma domenicale: colazione in famiglia, voto di buon mattino e giornata in barca, meteo permettendo, “anche se le previsioni sono brutte e, se piove, farò fatica a trovare l’equipaggio”. Poi in serata il servizio che riguarda anche un suo candidato, inseguito dalle telecamere di Report sin dentro il comitato elettorale con i manifesti dello stesso Bucci.
Perché l’ultima parola sul voto ligure spetta al metodo Report. Maurizio Gasparri, senatore e componente della commissione di vigilanza Rai (in quota Forza Italia), sorvola: “Ho già dato e provo solo commiserazione per un uomo che vive nel livore avvolto da bugie e denigrazioni. La sua condanna è già quella di essere Ranucci”.
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