Il caso
Modella pronta a denunciare la Lega: “Hanno usato la mia foto per i manifesti elettorali senza permesso”
La campagna elettorale per le europee impazza, per le città i manifesti dei partiti sono ovunque. Alcuni sono semplici con degli slogan, altri più ragionati, altri ancora hanno sopra il volto del proprio leader. Ma alcuni hanno pensato bene di usare delle immagini di persone senza il loro permesso. È successo alla Lega, accusata di aver utilizzato indebitamente una foto di una modella che ora promette battaglia legale.
Chi è la modella che vuole denunciare la Lega per la sua foto nel manifesto
La protagonista a sua insaputa è Anna Haholkina, una modella italo–ucraina, che si è vista a sorpresa in alcuni manifesti elettorali della Lega in giro per Milano. Il manifesto in questione, tra l’altro, non è dei più simpatici e mette a confronto “le donne libere”, con la foto di Haholkina, e le “donne costrette a coprirsi il volto”, con la foto di una donna musulmana con il velo.
La modella, seguita da oltre 13mila persone,La mo non ci sta e vuole intraprendere un’azione legale contro la Lega per difendersi. Sul suo account instagram, infatti, Anna Haholkina ha lanciato un appello: “Ho bisogno del vostro aiuto! Da un paio di settimane la città di Milano ha questo manifesto dove è stata utilizzata una mia foto presa probabilmente da ShutterStoke o chi sa quale altro sito. Devo passare per vie legali per diffamazione, considerando che non sono affatto favorevole a questo utilizzo e soprattutto trattandosi di politica non accetto tale utilizzo”. “Mi sapete consigliare a chi rivolgermi, qualcuno esperto di copyright” ha concluso la modella, pronta a difendersi.
Modella contro la Lega, la foto usata senza permesso
La modella ha spiegato al Corriere da dove provenga la foto: “Sono foto che ho fatto con una fotografa ucraina due anni fa, Margarita Gangalo. L’intento era di renderle utilizzabili per vendere prodotti di bellezza. E invece la Lega le ha usate per fare la sua campagna elettorale“. Lei sostiene di aver “firmato una liberatoria digitale, ma nel regolamento di Shutterstock c’è scritto che l’uso di immagini per campagne elettorali e politiche non era possibile”. Forse il partito di Matteo Salvini ha usato un abbonamento premium per comprare la foto e utilizzarla. “Ma la cosa che più mi dà fastidio è che nessuno mi abbia contattato, o abbia cercato la fotografa, per chiedermi se poteva usare la mia foto. Eppure non ho ricevuto nessuna notifica sui social, nessuna richiesta, nessuna email. Se ci fossero state avrei spiegato che per quell’impiego, in un cartello in cui oltretutto si fa della discriminazione razziale, non avrei dato il consenso”, ha detto Anna Haholkina.
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