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Mondiale di Calcio Femminile: è show in Nuova Zelanda. Una grande occasione per le Azzurre
Organizzato a quattro mani tra la terra dei canguri e la vicina Nuova Zelanda, il Mondiale 2023 punta a fare ciò che al maschile questa competizione normalmente ottiene. Seppur non tra le favorite, l’Italia ci sarà
Mondiali di calcio? Sì, ma rigorosamente in rosa. Col botto, per di più, se è vero che a tre settimane dal fischio d’inizio della competizione che metterà di fronte le più importanti rappresentative del pallone al femminile, i biglietti per la partita inaugurale che si terrà a Sydney, in Australia, sono già stati praticamente tutti venduti. Allo Stadium Australia, impianto aperto ufficialmente nel 1999 e realizzato in previsione delle Olimpiadi dell’anno successivo, gli spettatori presenti per Australia-Irlanda saranno almeno 80mila, una vera e propria marea umana che, più di ogni altro discorso, racconta quale sia il fascino che questo sport raccoglie lontano dallo Stivale.
Organizzato a quattro mani tra la terra dei canguri e la vicina Nuova Zelanda, il Mondiale 2023 punta a fare ciò che al maschile questa competizione normalmente ottiene. Non a caso, anche ad Auckland, città nella quale si svolgerà l’altro incontro d’apertura tra Nuova Zelanda e Norvegia, ci si attende di riempire i 40mila seggiolini che quello che nacque come campo da cricket cittadino, l’Eden Park, è attualmente in grado di ospitare. Il segreto, ammesso che di segreto si tratti, sta tutto nel rilievo che il calcio femminile sta sempre più raccogliendo in giro per il mondo, una disciplina che trova sempre più estimatori e che, grazie anche all’aumento dell’esposizione mediatica, raccoglie passo dopo passo il favore del pubblico e della critica. Il torneo più importante al mondo si aprirà il 20 luglio, per poi prolungarsi per un mese esatto fino al successivo 20 agosto. Sono oltre un milione i ticket già staccati, dato capace di descrivere in modo efficace l’attesa che questo evento indubbiamente sta raccogliendo dall’altra parte dell’oceano.
Seppur non tra le favorite, l’Italia ci sarà. Proprio nei giorni scorsi, peraltro, il commissario tecnico Milena Bertolini ha diramato la lista delle pre-convocate, elenco che esclude la juventina Sara Gama, che la nazionale azzurra ha guidato da capitana per molto tempo e che indossa la fascia anche in maglia bianconera. Tra le 32 che sono state portate nel ritiro della Val Pusteria, insomma, non s’è al momento trovato spazio per la giocatrice triestina, mentre la vera novità è rappresentata da Julie Piga, difensore del Fleury, in Francia, che ha però il passaporto italiano e, dunque, ha potuto unirsi al gruppo. Il primo elenco, peraltro, premia le atlete di una buona metà delle società che attualmente compongono la Serie A, con la già citata Piga e Giulia Dragoni, che gioca nel Barcellona, a introdurre un pizzico di sapore straniero alla selezione scelta da Bertolini.
Il primo test per il gruppo azzurro è previsto proprio oggi a Ferrara contro il Marocco. Al Paolo Mazza l’inizio è fissato alle 18.15, con le prime scelte in vista della successiva trasferta che appariranno evidenti in base alle ragazze che scenderanno in campo. Martedì è fissato il volo verso la Nuova Zelanda, con quartier generale ad Auckland e un’ulteriore settimana scarsa di valutazione prima della definitiva lista dei nomi che andranno a giocarsi il Mondiale. L’esordio sarà contro l’Argentina il 24 luglio; l’indicazione dei volti che comporranno la spedizione ufficiale, invece, andrà depositata due settimane prima di questa data.
Quella di fine luglio sarà la quarta partecipazione alla fase finale dei Mondiali per le giocatrici azzurre; i migliori risultati, ossia i quarti di finale, sono stati ottenuti nel 1991, anno d’esordio dell’Italia nella competizione, e nel 2019. In ambito europeo, invece, il titolo continentale è stato sfiorato ben due volte, nel 1993 e nel 1997, chiudendo in entrambi le occasioni al secondo posto.
È di un paio di settimane fa la conferma che la Rai s’è aggiudicata i diritti per la trasmissione in Italia di una quindicina di gare; oltre alle partite della nazionale italiana, la copertura riguarderà il match inaugurale, le due semifinali e la finale. Senza dubbio un passo in avanti per gli appassionati di casa nostra che, dopo l’avvento del professionismo in occasione dell’ultimo campionato di Serie A, quello vinto dalla Roma, avranno quindi la possibilità di seguire in chiaro tutti i match della selezione azzurra. Sebbene i numeri assoluti, almeno a livello statistico, non siano ancora fantasmagorici, anche il campionato italiano sta iniziando a prendere piede nel nostro Paese. A trainarlo, i nomi delle sue squadre di vertice, con Juventus, Roma, Inter, Milan e Fiorentina a solleticare l’orecchio di quanti, altrimenti, l’invito forse faticherebbero a coglierlo. Una A che, beninteso, nell’ultima stagione è stata sorretta dalla trasmissione in chiaro di La7 di una partita per singolo turno e da TimVision che, al contempo, s’è occupata di garantire tutta la restante parte della programmazione.
Sulle tribune degli stadi italiani, almeno per il momento, la ressa per prendere posto ancora non c’è. I quasi 39.500 paganti che, all’Olimpico, hanno seguito i quarti di Champions League tra le giallorosse e il Barcellona, però, raccontano una partecipazione tutt’altro che marginale del pubblico.
Mentre la Roma si gode il suo primo scudetto dopo cinque anni di dominio juventino, il Napoli ha salutato la Serie B per affacciarsi alla massima categoria nazionale. Dovrà invece attendere almeno un altro anno la Lazio, che nello spareggio contro il Pomigliano non è riuscita a strappare il lasciapassare per la massima serie e, nel prossimo campionato, si troverà a duettare anche con il Parma appena retrocesso.
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