Mentre a Istanbul tutto è pronto per la finalissima di Champions League, dall’altra parte del mondo, in Argentina, c’è un’Italia che conta le ore che la separano da un’altra finale, quella del Mondiale Under 20 di calcio.
Un traguardo storico quello che si apprestano a vivere i ragazzi dell’allenatore Carmine Nunziata che, partiti col vento in poppa dopo aver battuto il Brasile all’esordio, sono arrivati passo dopo passo a un niente dal traguardo.

Quel niente, però, proprio nulla, in effetti, non è. Si chiama infatti Uruguay, avversario che tosto è dir poco e che, dopo aver perso già due finali – la prima con l’Argentina nel 1997, la seconda contro la Francia esattamente un decennio fa – ha tutta l’intenzione di fare sul serio domani sera allo stadio “Diego Armando Maradona” de La Plata.

La Celeste allenata da Marcelo Broli in semifinale ha battuto per 1-0 Israele; gli azzurrini, invece, hanno superato al fotofinish 2-1 la Corea del Sud, con il gol su punizione all’86’ del bianconero sponda Udinese Simone Pafundi a scrivere la storia di una selezione mai arrivata prima d’ora a giocarsi una gara tanto importante.
Il fischio d’inizio avverrà alle 23, ora italiana.

Comunque vada, per l’Italia sarà il miglior risultato di sempre dopo la terza piazza del 2017 e il quarto posto ottenuto due anni più tardi. L’argento, in questi casi, conta poco: ci si ricorda soltanto del nome scritto sulla coppa. Perché ciò sia, Italia e Uruguay debbono vincere. Entrambe.
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Alberto Gaffuri

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