Quando parla, Sergio Mattarella non è mai banale. Misura le parole, usa termini esatti, non dà spazio a possibili interpretazioni. Lo ha confermato anche in occasione della cerimonia di auguri di Natale e fine anno del Corpo Diplomatico accreditato a Roma. Il presidente della Repubblica ha toccato molti temi, ovviamente con particolare riferimento alle crisi internazionali dall’Ucraina al Medio Oriente.

“Un anno fa in questa stessa occasione concludevo il mio saluto auspicando il ripristino di una pace giusta per l’Ucraina” ha detto Mattarella, aggiungendo: “Dobbiamo invece constatare, purtroppo, che non soltanto Kiev è ancora impegnata a difendersi dall’inaccettabile aggressione russa, ma che molte altre aree del nostro globo sono oggi in condizioni di maggiore precarietà rispetto allo scorso anno”.

Per il capo dello Stato, “Come non era difficile immaginare a causa dello sconvolgimento di valori indotto dall’attacco alle regole della comunità internazionale, l’aggressione alla stabilità e alla pace si è riverberata in negativo in tutte le aree del globo e su tutti i dossier, da quello del contrasto alle mutazioni climatiche a quello della sicurezza alimentare – con il pericolo di rendere popolazioni del mondo più povere e meno sicure – a quello dello spazio che rischia di trasformarsi, da ambito di collaborazione scientifica a vantaggio dell’umanità, in ambito, oltre che di competizione commerciale, di contrapposizione militare, con drammatiche prospettive per il pianeta su cui, tutti, viviamo”.

Il discorso di Mattarella e l’età del caos

Mattarella ha puntato il dito contro la sfida all’ordine liberale lanciata da alcune potenze mondiali. “A fronte di uno scenario che sembrerebbe implicare la fine di un sistema basato su regole condivise, alcuni osservatori parlano di “età del caos“, in un mondo in cui tutto è permesso, dove l’atto di aggressione non è più censurato come violazione ma, al contrario, viene addirittura giustificato per pretesi interessi nazionali” ha spiegato il presidente. Per Mattarella “Ci allarmiamo per i danni inflitti al nostro pianeta da virus o da catastrofi naturali ma dobbiamo constatare che il pericolo maggiore arriva dagli sciagurati comportamenti di alcuni governi, da forze paramilitari, da gruppi terroristici”.

Il capo dello Stato ha poi ricordato alcune parole di Papa Francesco: “Impossibile non riconoscere la chiaroveggenza del Pontefice, Francesco, che già dieci anni orsono aveva parlato per la prima volta di una ‘guerra mondiale a pezzi’. Quel monito, oggi più che mai attuale, non deve essere ignorato e richiede una più consapevole lettura della realtà. Questi frammenti di guerra, infatti, rischiano di creare false prospettive, ingannando la nostra capacità di analisi e di comprensione”.

L’attenzione verso i bambini

Molto spazio è stato dedicato dal presidente Mattarella alle condizioni dei bambini nelle aree di crisi e di conflitto in tutto il mondo. Il monito del capo dello Stato si è alzato forte: “Una comunità internazionale che non riesce a proteggere i suoi figli, che non è in grado di portare aiuto umanitario neanche ai fanciulli, appare inumana”. “Poche settimane fa, in occasione della Giornata mondiale del fanciullo, l’Unicef Italia ha pubblicato un rapporto, i cui numeri inchiodano alle responsabilità della comunità internazionale, dimostrando inequivocabilmente le insufficienze palesate dalla sua azione” ha notato Mattarella.

“In oltre due anni di guerra – rileva quel rapporto – 6,4 milioni bambini ucraini sono risultati bisognosi di assistenza umanitaria. In Siria sono più di 13.000 i bambini che hanno perso la vita o sono stati feriti nel lungo conflitto interno; quasi altrettante sono le piccole vittime in Yemen. Ad Haiti la stragrande maggioranza di bambini vive in aree sotto il controllo di gruppi armati e rischia ogni giorno la morte, il ferimento, il reclutamento”. Mattarella ha ricordato che “a questi teatri si aggiunge la più recente barbarie che ho poc’anzi ricordato: la ferocia di Hamas contro i bambini inermi. Neppure i neonati sono stati risparmiati quel giorno. Ci colpiscono dolorosamente le oltre 5.000 piccole vittime innocenti nella striscia di Gaza“.

La condanna di Hamas

“Il Medio Oriente è nuovamente sconvolto da una spirale di violenza a seguito dei proditori attacchi terroristici mossi da Hamas contro inermi cittadini israeliani. Assassinii e brutalità verso cui rinnovo la più forte e ferma condanna della Repubblica Italiana” ha detto Mattarella.

L’allargamento dell’Unione europea e le riforme necessarie

Durante la cerimonia di auguri al Corpo Diplomatico, non poteva mancare un riferimento all’Unione Europea, considerando anche l’esito del Consiglio a Bruxelles delle ultime ore e il via libera ai negoziati di Ucraina e Moldavia. “L’Unione Europea ha deciso di procedere, dopo anni di ritardi, sulla strada della ricongiunzione con molti dei Paesi europei candidati a farne parte. Si tratta di un percorso a volte impervio, ma il cui profondo significato storico e politico riveste grande rilievo” ha sostenuto Mattarella, aggiungendo: “Allargamento significa inclusione, accettazione delle differenze, solidarietà, valori agli antipodi rispetto alle pulsioni neo-imperialiste che provengono, in questo periodo, da Mosca”.

“Oltre ad ampliare il numero dei suoi membri, l’Unione Europea dovrà mettere mano a quel complesso di riforme istituzionali necessarie per renderla in grado di affrontare, con efficacia e tempestività, le sfide del nostro tempo, offrendo l’esempio di una comunità che, attraverso il dialogo e il negoziato, contribuisce in maniera ancora più rilevante alla causa della pace e della collaborazione internazionali”.

Mattarella sull’Onu e la Cop28

“Dall’Organizzazione delle Nazioni Unite, all’Organizzazione mondiale del commercio, dall’Organizzazione mondiale della sanità al regime sul controllo degli armamenti nucleari, queste e altre istituzioni hanno bisogno di essere aggiornate e rafforzate. Delle loro carenze tutti paghiamo un prezzo” ha avvertito Mattarella, chiedendo di riformare gli organismi internazionali, che negli ultimi anni soprattutto hanno visto il loro peso diminuire sempre più nei consessi mondiali.

Sul clima, invece, il presidente della Repubblica ha definito “positivi” i segnali giunti dalla COP28, ma ha anche avvertito: “Siamo adesso chiamati a dare rapida e concreta attuazione a quanto deciso, consapevoli che il ritardo accumulato è già molto e il costo di nuove esitazioni ricadrebbe, moltiplicato, sulle future generazioni. Vi è la piena presa di coscienza che mentre si perseguono gli obiettivi di lungo periodo, bisogna sostenere i Paesi che più sono colpiti dai cambiamenti climatici. L’Italia parteciperà con 100 milioni di euro al nuovo fondo globale per le perdite e i danni, volto ad aiutare i Paesi vulnerabili a superare le distruzioni causate dai cambiamenti climatici”

Redazione

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