Non ce l’ha fatta Camilla Canepa, la 18enne di Sestri Levante, vaccinata con AstraZeneca lo scorso 25 maggio nell’open day per gli over 18 e ricoverata da domenica 6 giugno all’ospedale San Martino di Genova dopo una trombosi al seno cavernoso. La giovane è deceduta nelle scorse ore così come annunciato dalla sindaca Valentina Ghio.

“Purtroppo, poche ore fa, Sestri Levante è stata colpita da un lutto che mai avremmo voluto vivere. L’amministrazione comunale e tutta la città si stringono intorno alla famiglia della ragazza scomparsa oggi. In questo momento di dolore esprimo tutto il mio affetto e la mia vicinanza ai familiari di Camilla” ha dichiarato la prima cittadina.

Il 3 giugno era andata una prima volta in pronto soccorso con cefalea e fotofobia. Sottoposta a Tac cerebrale ed esame neurologico, entrambi negativi, ed era stata dimessa con raccomandazione di ripetere gli esami del sangue dopo 15 giorni. Il 5 giugno è tornata in pronto soccorso con deficit motori. Sottoposta a Tac cerebrale “con esito emorragico”, era stata trasferita alla Neurochirurgia dell’ospedale  dove era stata sottoposta a due interventi, uno per la rimozione del trombo e poi un altro per ridurre la pressione intracrancia.

Oltre alla giovane 18enne, anche un’altra donna, di 34 anni, è ricoverata all’ospedale San Martino del capoluogo ligure per un caso di trombosi dopo aver ricevuto lo scorso 27 maggio la prima dose di AstraZeneca.  Il lotto in questione (ABX1506) è stato sospeso fino a nuova comunicazione.

I dati dell’Aifa: “1 caso di trombosi ogni 100mila prime dosi, zero dopo richiamo”

Il tasso di segnalazione delle trombosi venose intracraniche e in sede atipica in soggetti vaccinati con il vaccino anti-Covid Vaxzevria di AstraZeneca “è in linea con quanto osservato a livello europeo”. Si tratta di “1 caso ogni 100.000 prime dosi somministrate” e “nessun caso dopo la seconda dose” nel periodo compreso tra il 27 dicembre 2020 e il 26 maggio 2021 per i quattro vaccini utilizzati (Pfizer, Moderna, AstraZeneca e Johnson & johnson). E’ quanto emerge dal quinto Rapporto di farmacovigilanza sui vaccini Covid-19, pubblicato dall’Agenzia italiana del farmaco AIFA. Questi eventi avversi rari sono stati segnalati “prevalentemente in persone con meno di 60 anni”, viene confermato nel report.

Nello stesso periodo in questione sono pervenute 66.258 segnalazioni di reazioni avverse su un totale di 32.429.611 dosi somministrate (tasso di segnalazione di 204 ogni 100mila dosi), di cui circa il 90% sono riferite a eventi non gravi come dolore in sede di iniezione, febbre, astenia/stanchezza, dolori muscolari. E’ quanto emerge dal quarto Rapporto di farmacovigilanza sui vaccini Covid-19 pubblicato dall’Agenzia italiana del farmaco AIFA, relativo alle segnalazioni di sospetta reazione avversa registrate nella Rete nazionale di farmacovigilanza. Le reazioni segnalate – si legge nel report – insorgono prevalentemente lo stesso giorno della vaccinazione o il giorno successivo (83% dei casi). Le segnalazioni gravi corrispondono al 10,4% del totale, con un tasso di 21 eventi gravi ogni 100mila dosi somministrate, indipendentemente dal tipo di vaccino, dalla dose (prima o seconda) e dal possibile ruolo causale della vaccinazione. La maggior parte delle segnalazioni sono relative al vaccino Comirnaty della BioNTech-Pfizer h(71,8%), finora il più utilizzato nella campagna vaccinale (68,7% delle dosi somministrate) e solo in minor misura al vaccino Vaxzevria* di AstraZeneca (24% delle segnalazioni e 20,8% delle dosi somministrate), al vaccino di Moderna (3,9% delle segnalazioni e 9% delle dosi somministrare) e al vaccino Janssen-gruppo J&J (0,3% delle segnalazioni e 1,5% delle dosi somministrate).

Per tutti i vaccini – si precisa nel rapporto AIFA – gli eventi avversi più segnalati sono febbre, stanchezza, cefalea, dolori muscolari/articolari, dolore in sede di iniezione, brividi e nausea. Gli eventi avversi gravi correlabili alla vaccinazione più spesso segnalati configurano un quadro di sindrome simil-influenzale con sintomatologia intensa, più frequente dopo la seconda dose dei vaccini a mRna e dopo la prima dose di Vaxzevria.

Redazione

Autore