Bandiere rosse e oltre mille persone per ricordare alle 17.27 in piazza Alimonda a Genova il 23enne Carlo Giuliani, ucciso dall’ex carabiniere Mario Placanica, all’epoca dei fatti 21enne, nel corso delle manifestazioni contro il G8. A distanza di venti anni da quel drammatico 20 luglio 2001, il papà di Carlo, Giuliano Giuliani ha preso la parola per ricostruire la dinamica di quel giorno e chiedere quindi a tutti un minuto di silenzio seguito da applausi e commozione.

Il genitore indossa una maglietta con la scritta “beato chi crede nella giustizia perché verrà giustiziato” e nel corso del suo discorso ha ricordato che il figlio Carlo “ha visto la pistola puntata e caricata (da parte di Placanica che si trovava a bordo del defender) raccoglie l’estintore da terra per cercare di disarmare. Compie, secondo me, un gesto di difesa, ma non fa a tempo perché dalla pistola partono due colpi e il primo proiettile s’infila nella faccia di Carlo, sotto l’occhio”.

Poi è partito il coro “Carlo è vivo e lotta insieme a noi”. Uno striscione chiede la “libertà per Luca” (Finotti), ultimo ancora in carcere perché condannato per i reati di ‘devastazione e saccheggio’. Un altro striscione, in inglese, richiama la parola d’ordine di vent’anni fa “un altro mondo è ancora possibile”. Poco prima delle 16 sul palco era salito per un breve saluto per Carlo, anche Manu Chao, che a vent’anni dal celebre concerto che fece il 19 luglio 2001 ha replicato ieri sera ai Giardini Luzzati di Genova.

C’è un anche lunghissimo striscione a ricordare le tante “vittime dello Stato“, da Carlo Giuliani a Federico Aldrovandi, da Stefano Cucchi a Giuseppe Pinelli, da Giorgiana Masi a Serena Mollicone.

Il blitz di Manu Chao

Sul palco allestito in piazza Alimonda si sono alternati Malasuerte, Cisco (ex voce dei Modena City Ramblers), Alessio Lega e l’Orchestrina del Suonatore Jones. Ma alle 15.30 ecco il blitz che non t’aspetti: a sbucare dal retro è l’artista francese (con origini spagnole) Manu Chao che sale sul palco, saluta la famiglia di Carlo Giuliani e il suo maestro storico, Don Andrea Gallo, poi intona Clandestino così come accaduto 20 anni fa e la piazza si scatena. “In questo giorno speciale, continuiamo a ricordare e a denunciare le barbarie della polizia a Genova nel 2001. Un abbraccio forte alla famiglia di Carlo Giuliani e al mio grande amico e professore di lotta Don Andrea Gallo. Sempre grato di averti conosciuto” scrive l’artista sui social.

 

Redazione

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