Chi sono i cardinali ‘favoriti’ per la successione di Papa Francesco e come funziona il Conclave: tra loro gli italiani Zuppi, Parolin e Pizzaballa

FILE - Black smoke emerges from the chimney on the Sistine Chapel as cardinals voted on the second day of the conclave to elect a pope in St. Peter's Square at the Vatican, Wednesday, March 13, 2013. (AP Photo/Michael Sohn, File)

Poco più di dodici anni dopo quella frase celebre “Fratelli e sorelle, buonasera”, Papa Francesco se ne va a 88 anni dopo una polmonite che lo ha tenuto a lungo in ospedale ma che non gli ha impedito di partecipare, fino a poche ore prima, alla messa di Pasqua in piazza San Pietro.

Adesso con la morte di Bergoglio il nuovo capo della Chiesa verrà eletto nel prossimo Conclave, che avverrà, tra almeno 15 giorni (tra il 5 e il 10 maggio, per consentire a tutti i cardinali di raggiungere Roma), a porte chiuse nella Cappella Sistina. Il processo elettorale e’ regolato dalla Costituzione apostolica Universi Dominici Gregis di Giovanni Paolo II, aggiornata da Benedetto XVI e da Francesco, e prevede norme rigorose per garantire segretezza, libertà e regolarità del voto.

Il Conclave: come funziona

Ad oggi sono 135 i cardinali elettori (hanno diritto di voto coloro che non abbiano compiuto 80 anni alla data in cui la sede apostolica diventa vacante) che si riuniranno in Conclave, termine che deriva dal latino cum clave, cioè ‘(chiuso) con la chiave‘ o ‘sottochiave‘ che usualmente indica.

Per l’elezione del nuovo Papa è richiesta una maggioranza qualificata di due terzi dei voti espressi. Con 135 elettori significa che un candidato deve ottenere almeno 90 voti per essere eletto Papa. Questa regola si applica a tutti gli scrutini, senza eccezioni. Durante il Conclave, ogni giorno possono essere effettuati fino a quattro votazioni: due al mattino e due al pomeriggio.

Poi dopo ogni votazione le schede vengono bruciate in una stufa speciale con il fumo nero che indica che non è stato ancora eletto un nuovo Papa, mentre il fumo bianco annuncia l’avvenuta elezione. Se dopo 33 scrutini non si raggiunge l’elezione, si procede a un ballottaggio tra i due cardinali che hanno ottenuto il maggior numero di voti nell’ultimo scrutinio. Anche in questa fase, è necessaria una maggioranza di due terzi per l’elezione, e i due candidati in ballottaggio non potranno votare.

Chi potrebbero essere i possibili successori di Papa Francesco?

Secondo rumors interni al Vaticano (ma non solo), sarebbero diversi i cardinali favoriti per raccogliere l’eredità di Beroglio. Tra questi tre sono gli italiani: il presidente della Conferenza episcopale italiana Matteo Zuppi, il Segretario di Stato Pietro Parolin e il patriarca latino di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa. Quattro quelli stranieri: l’Arcivescovo di Marsiglia, il francese Jean-Marc Aveline. Il Segretario generale del sinodo il maltese Mario Grech. L’ex arcivescovo di Manila Luis Antonio Tagle. L’arcivescovo della Repubblica Democratica del Congo Fridolin Ambongo Besungu.

Tra i candidati, anche se risulterà difficile l’elezione dopo gli scandali nella chiesa americana, il cardinale americano Raymond Leo Burke (uno dei più noti esponenti dell’ala conservatrice della Chiesa cattolica) e  il cardinale Wilton Gregory, Arcivescovo di Washington, primo cardinale afroamericano, simbolo di una Chiesa inclusiva e attenta alle questioni sociali. In corsa anche il cardinale Robert Sarah (Guinea), ex Prefetto della Congregazione per il Culto Divino, noto per le sue posizioni conservatrici e la sua profonda spiritualità, e il cardinale austriaco Christoph Schönborn, Arcivescovo di Vienna, teologo stimato e sostenitore di una riforma ragionata della Chiesa, con attenzione alle sfide contemporanee.

In corsa, secondo il portale web collegeofcardinalsreport, anche Anders Arborelius, 75 anni e appartenente alla diocesi svedese; l’82enne e italiano Angelo Bagnasco, il 76enne Charles Maung Bo, della diocesi del Myanmar; il 68enne Stephen Brislin, della diocesi sud africana; il 71enne Willem Jacobus Eijk, della diocesi olandese; il 72enne Péter Erdő, della diocesi ungherese. L’italiano e 78enne Fernando Filoni; il 74enne Kurt Koch, della Curia svizzera; l’Emerito 77enne e tedesco, Gerhard Ludwig Müller; l’Emerito di Canada e Nord America, l’80enne Marc Ouellet; l’80enne e italiano Mauro Piacenza; il 77enne Albert Malcolm Ranjith Patabendig, della diocesi asiatica dello Sri Lanka; l’Emerito e della Guinea africana, il 79enne Robert Sarah; il 65enne della diocesi uruguaiana Daniel Fernando Sturla; il 59enne della Curia portoghese, Josè Tolentino de Mendonça.