Decine di migliaia di persone sono scese in strada in Iran per protestare contro i “crimini” statunitensi, dopo che i raid statunitensi hanno ucciso Soleimani. Inneggiando “Morte all’America” e sollevando manifesti del comandante ucciso, i manifestanti hanno riempito le strade per diversi isolati nel centro di Teheran dopo le preghiere del venerdì. Lo riferisce Al Jazeera. “L’asse di ogni male è l’America”, e “Leader della nostra rivoluzione, condoglianze, condoglianze”, alcuni dei cori intonati. L’agenzia di stampa statale iraniana Irna ha riportato di manifestazioni simili nelle città di Arak, Bojnourd, Hamedan, Hormozgan, Sanandaj, Semnan, Shiraz e Yazd.

Il raid ha colpito un convoglio delle forze di mobilitazione popolare irachene, gruppo sciita che stava scortando in aeroporto una delegazione dei Guardiani della Rivoluzione di Teheran. Otto i morti in totale. Venti di guerra tra Usa e Iran dopo il raid americano sull’aeroporto di Baghdad in cui è stato ucciso il potente generale Qassem Soleimani, uno degli uomini più importanti del regime di Teheran. A ordinare l’attacco direttamente il presidente statunitense Trump. Il raid ha colpito un convoglio delle forze di mobilitazione popolare irachene, gruppo sciita che stava scortando in aeroporto una delegazione dei Guardiani della Rivoluzione di Teheran. Otto i morti in totale. Ali Khamenei, guida suprema dei Guardiani della Rivoluzione di Teheran invoca una vendetta contro gli Usa”. Il Pentagono replica: “Proteggeremo i nostri interessi”.

Gli Usa “devono cominciare a ritirare le loro forze dalla regione islamica da oggi, o cominciare a comprare bare per i loro soldati”. E’ quanto afferma il vice capo delle Guardie della rivoluzione iraniane, Mohammad Reza Naghdi, citato dall’agenzia Fars. Naghdi ha aggiunto che “il regime sionista (Israele, ndr) dovrebbe fare le valigie e tornare nei Paesi europei, da dove è venuto, altrimenti subirà una risposta devastante dalla Ummah islamica”. «Possono scegliere – conclude l’ufficiale iraniano – a noi non piacciono gli spargimenti di sangue”.

Intanto l’ambasciata Usa a Baghdad tramite una nota sollecita i cittadini americani a “lasciare l’Iraq immediatamente“. “I cittadini americani partano per via aerea dove possibile, altrimenti raggiungano altri paesi via terra”.

Israele “sta con gli Stati Uniti nella sua giusta lotta per la pace, la sicurezza e l’autodifesa”. Lo ha affermato il premier israeliano Benjamin Netanyahu, aggiungendo che Qassem Soleimani “è responsabile della morte di cittadini americani e di molte altre persone innocenti. Stava pianificando altri attacchi del genere” e Donald Trump “merita stima per aver agito in modo rapido, con forza e deciso”.

In Iraq centinaia di persone sono scese in strada per celebrare la morte di Soleimani dopo l’attacco Usa.

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