Abu Ibrahim al Quraishi, considerato il numero uno dell’Isis, è morto in un attacco armato delle forze americane in Siria. Ad annunciarlo è stato lo stesso presidente degli Stati Uniti Joe Biden in una nota in cui ha rivelato di aver dato il via libera per “proteggere il popolo americano e i nostri alleati” e “per rendere il mondo più sicuro”.

al Quraishi stando a fonti dell’amministrazione democratica Usa citate dal New York Times si sarebbe fatto saltare in aria quando ha capito di non avere scampo: il leader del Califfato sarebbe infatti morto in una deflagrazione in cui sono rimasti uccisi anche i membri della sua famiglia.

L’incursione americana è arrivata nella notte con un raid aereo: le forze armate statunitensi hanno utilizzato un elicottero d’assalto e una ventina di uomini delle forze speciali, supportati da droni e jet. L’attacco è avvenuto nella località di Atmeh, nella regione di Idlib, nota per la presenza di jihadisti del Califatto islamico.

Un attacco che per modalità ha ricordato quello in cui morì nel 2019 l’allora numero uno dell’Isis Abu Bakr al-Baghdadi, anche lui fattosi esplodere prima della cattura.

La missione americana ha avuto anche problemi: uno degli elicotteri utilizzanti nel raid in Siria è stato fatto esplodere dagli stessi americani dopo aver avuto problemi meccanici, con le forze speciali Usa che hanno preferito distruggerlo, hanno riferito funzionari dell’amministrazione al Washington Post. Anche in occasione del raid ad Abbottabad in Pakistan, in cui fu ucciso il leader di al Qaeda Osama Bin Laden, un elicottero Usa fu fatto esplodere perché non poteva più riprendere il volo.

Stando a quanto emerso, neanche il proprietario di casa e i vicini erano a conoscenza che il leader dello Stato islamico vivesse nell’edificio colpito dal raid Usa. Secondo quanto riferisce il Guardian, l’uomo ha detto ai media locali siriani che la casa era stata presa in affitto 11 mesi fa da un uomo con un documento siriano, era arrivato assieme ad una moglie, tre bambini piccoli e una sorella: “Vedevamo solo la moglie che andava a comprare la verdura – ha detto Omar Halabi, 36 anni – lui l’ho visto una volta, era calmo e umile”.

Il Dipartimento di Stato americano aveva posto una taglia da 10 milioni di dollari per chiunque offrisse informazioni utili alla sua cattura.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia