Dopo che la capitale russa è stata fatta oggetto – durante la notte di martedì 30 maggio – di un poderoso attacco condotto tramite droni, la situazione era ormai così grave da costringere Vladimir Putin a rompere il suo consueto silenzio.

Come riporta il quotidiano francese le Monde, Putin sembra aver parlato quasi di getto, in un impeto che molti quotidiani definisco d’ira. Il Presidente russo si trovava in visita a un evento a Mosca dedicato all'”economia creativa”. Secondo la giornalista in esilio Farida Roustamova, specialista dei meccanismi interni del Cremlino, i consiglieri del Presidente hanno dovuto insistere per convincerlo che era impossibile non dire nulla.

Vladimir Putin, dunque, non ha resistito a dare la sua versione dei fatti sulle radici del conflitto e sui mali della scomparsa dell’Unione Sovietica. Dopodiché, il capo del Cremlino ha accusato l’Ucraina – che nega ogni responsabilità nell’attacco – di cercare di “terrorizzare la Russia” usando “metodi terroristici”, mentre Mosca si accontenta di colpire in Ucraina “solo obiettivi militari con armi di alta precisione”.

Il Presidente russo ha poi cercato di rassicurare il popolo russo, sminuendo la gravità dell’attacco. Secondo Putin, i sistemi di difesa antiaerea installati nella capitale hanno funzionato in modo “normale e soddisfacente”.

Secondo quanto ha riportato il Ministero della Difesa russo, otto degli aerei coinvolti sono stati neutralizzati o abbattuti prima di raggiungere il loro obiettivo, ma alcuni dei rottami sono caduti sulle case. Due persone sono rimaste leggermente ferite, ha dichiarato il sindaco di Mosca Sergei Sobyanin. Tra le altre fonti, il canale Telegram Baza, che ha contatti all’interno della polizia, ha parlato di un totale di venticinque droni.

I media russi hanno parlato di droni del tipo UJ-22 Airborne, prodotto dall’azienda ucraina Ukrjet, e del tipo Beaver, prodotto dall’industriale Ukroboronprom – in grado di volare lontano ma di trasportare poco esplosivo. Frattanto, dagli Stati Uniti, che come altri Paesi si rifiutano di permettere che le attrezzature che forniscono a Kiev vengano utilizzate sul territorio russo, ancora una volta è stato chiarito che “non sostengono attacchi all’interno della Russia”.

La maggior parte degli ordigni ha colpito la zona occidentale e sud-occidentale della capitale, compresi i quartieri dove risiedono principalmente i membri dell’élite russa. Secondo il Presidente russo, l’attacco sarebbe stato lanciato da Kiev in risposta a un recente attacco russo al quartier generale dei servizi segreti militari ucraini a Kiev, un attacco che l’Ucraina non ha mai denunciato.

Alla linea volta a rassicurare i cittadini, scelta del leader russo, si sono subito adeguati funzionari e media statali: tutti parlato di un attacco “prevedibile” che è stato respinto con successo, un segno del disordine della “giunta” ucraina.

Redazione

Autore