“Proposta accettabile e non azzardata, ma…” L’infettivologo Franco Faella, dirigente di punta del Cotugno e “voce” per anni del più importante ospedale infettivologico del Sud Italia, prende atto dell’iniziativa del sindaco napoletano Luigi de Magistris, deciso a riappropriarsi del suo ruolo di responsabile della sanità cittadina. Ruolo che gli appartiene per legge e che l’ex magistrato rivendica avvertendo che nella sua città è giusto dare a tutti la possibilità di lavorare eliminando ogni restrizione. Il professore Franco Faella, oggi 74enne, richiamato dalla pensione dal direttore generale dell’Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva per attivare il Loreto mare come ospedale interamente dedicato al trattamento dei malati di Covid-19, ha indossato il camice ed è tornato al lavoro in una struttura sanitaria che neanche conosceva.

Quello di de Magistris, al professore Faella, sembra un azzardo o un intervento logico e possibile? “Beh, non mi sembra un azzardo. Dal 4 maggio, giorno dopo giorno, si sono liberati posti in tutte le terapie intensive; poi nelle sub-intensive e nei reparti degenza ordinaria. In Campania è in aumento il numero di tamponi a sanitari e cittadini sintomatici, mentre il numero dei contagiati è in costante diminuzione. Parliamo di poche unità al giorno. Dal 4 maggio sono trascorsi diciassette giorni”. Vuol dire, professore Faella, che ha ragione de Magistris? “Valutandola da tecnico la proposta del sindaco potrebbe anche essere condivisa. Bisogna però vedere come rispondono i giovani. Mi rendo conto che dopo una quarantena così lunga i cittadini sono sotto stress, il turismo è in crisi come tutte le attività commerciali. Quando i contagi calano le attività devono riprendere”.

Libera uscita per tutti, senza controlli e senza limiti, dunque? Non “L’obbligo di indossare le mascherine non è stato eliminato. Sono vietati gli assembramenti ed è confermato il distanziamento fisico di almeno un metro. Rispettando queste regole e verificando ogni giorno i parametri sanitari può partire la ripresa. Attenzione – chiarisce lo specialista – esistono posti che considero pericolosi come stadi, cinema, night, teatri e i luoghi di assembramento”. Tra le ordinanze del governatore Vincenzo De Luca si indicano orari di chiusura contestati dai giovani e dai titolari di pub e baretti che chiedono di lavorare più a lungo.

“Le norme di comportamento vanno rispettate perché il Coronavirus, anche se sembra in fase calante, circola ancora – conclude Faella – Della proposta del sindaco si può discutere perché il commercio deve riprendere e bisogna anche rendersi conto che i giovani, rispetto a noi anziani, hanno altri ritmi. Ma è indispensabile effettuare controlli rigorosi sull’osservanza del distanziamento sociale e sull’utilizzo dei dispositivi di sicurezza”. Il rischio di un’impennata del contagio, d’altronde, è dietro l’angolo.