I nodi del Comune di Napoli
Municipalità, il silenzio imbarazzante dei dieci presidenti di Manfredi: da sei mesi si aspettano le Giunte

Il 4 ottobre 2021 Gaetano Manfredi è stato scelto dai napoletani come sindaco del capoluogo di regione e, di conseguenza, della Città metropolitana. Insieme a lui sono stati eletti i Presidenti e i consigli delle dieci municipalità in cui è diviso il territorio del comune di Napoli. Due settimane dopo il Sindaco ha presentato la Giunta comunale ma da allora si sono protratte a lungo altre vicende che hanno lasciato il quadro istituzionale napoletano incompleto: il rinnovo del Consiglio metropolitano (eletto nel 2016 e in teoria da rinnovare entro il 2021) e la nomina delle Giunte municipali. Il 13 marzo 2022 è stato finalmente rinnovato il Consiglio metropolitano, mentre a oggi non sono state ancora composte le Giunte di Municipalità del Comune di Napoli nonostante siano trascorsi più di cinque mesi dalle elezioni.
In realtà le Municipalità medesime sono praticamente ferme per le beghe sottostanti alla nomina delle Giunte, sebbene siano i Presidenti gli organi responsabili dell’amministrazione delle Municipalità. I Presidenti da Statuto nominano quattro assessori “di cui tre anche al di fuori dei componenti del Consiglio”, e tra essi il vice-presidente. Ma non procedono nonostante siano eletti direttamente. Rifiutano di esercitare poteri che ad altri livelli di governo vengono ritenuti di prerogativa dell’organo eletto. I Presidenti di municipalità interpretano il proprio ruolo in modo assembleare, attendendo un accordo partitico sottostante, con la precisazione che tale accordo deve essere valevole per tutte le municipalità. Ma un accordo in questi termini è difficilissimo per diverse ragioni, e prima di tutto perchè il tavolo dei partiti non è fatto tanto di partiti. Indico tre fattori: impazzano liste civiche, è noto che De Luca si faccia rappresentare in modo autonomo e la vittoria di Manfredi è quella di un rassemblement dove i partiti veri e propri sono piccola cosa e tutto il resto è un grande blob da decifrare.
In pratica ogni consigliere comunale napoletano ha le sue posizioni da difendere, a cui si aggiungono quelle eventualmente ulteriori delle correnti di quel che resta dei partiti. Un ulteriore fattore di complicazione costituisce la possibilità di ripescaggio come assessori municipali di non eletti in municipalità o in consiglio comunale, opportunità che piace ai partiti e alle loro correnti ma che suscita diffidenze e invidie negli eletti. Attendiamo pertanto da cinque mesi la formazione di questi organi. Ma in verità determinante era l’incombente svolgimento delle elezioni del Consiglio metropolitano, che rappresentano per la politica cittadina di Napoli una specie di secondo turno per misurare le forze all’esito del risultato del Comune di Napoli, amplificandone o smorzandone le tendenze. Non a caso sono state elezioni molto travagliate e buona parte di questi travagli si sono determinate proprio nelle dinamiche cittadine. Ma da allora è trascorso un ulteriore mese e della Giunte non se ne sa nulla, tanto che Manfredi ha fatto trasparire la propria irritazione.
Pare che avremo le Giunte forse per fine aprile, ma viene da chiedersi perchè i Presidenti non abbiano esercitato le proprie prerogative in via convenzionalmente transitoria e, visto che immagino che notazione sia ritenuta di sconcertante ingenuità, passerei a riflettere sul danno prodotto nel tenere paralizzate le municipalità per sei mesi di un simile modo di procedere. Del resto, l’accordo politico complessivo che si cerca non ha nulla di politico. I contrasti non riguardano scelte politiche ma equilibri di potere. Capisco che abbiano un loro peso, ma nel frattempo non si è fatto nulla per animare anche un dibattito sui temi, fosse solo per rafforzare le proprie posizioni. È rimasto solo un “risiko” estenuante dal cui esito, diciamo la verità, non c’è neanche da attendersi chissà quale risultato in termini di performance amministrativa. Andrebbe aperta una seria riflessione su cosa sono le Municipalità, soprattutto in un’area metropolitana. Altro tema che richiederebbe un supplemento di riflessione.
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