«Una politica sempre più vicina al denaro che alla gente. Gli assessori alle municipalità? Nessuna notizia, Manfredi si circonda di figure che non conoscono la realtà». Parla il presidente della VI Municipalità (Barra-San Giovanni a Teduccio-Ponticelli) Sandro Fucito.

Presidente, si sono concluse le elezioni della Città Metropolitana. Considerazioni?
«Penso che la Città Metropolitana sia un condominio iniquo che è un aborto della democrazia. Credo che le elezioni siano una cosa assolutamente sgradevole anche nelle forme e nei modi in cui si sono svolte, e mi riferisco alla corsa per accalappiarsi un posto. Considero questa legge elettorale molto triste: è il contrario dei principi di partecipazione e rappresentanza. Prendo atto che c’è stata una grande corsa per essere eletti e non capisco perché, considerato che non c’è un confronto tra forze politiche diverse, e che i consiglieri metropolitani non ricevono un compenso».

Quindi perché c’è stata questa corsa per diventare consigliere metropolitano?
«Temo che sia per stare di fianco alla spesa pubblica che si attende con il Pnrr. Penso che la politica voglia stare più in prossimità di dove si spendono i soldi che di dove ci siano i grandi bisogni».

Degli assessori alle Municipalità invece ancora nulla dopo sei mesi…
«Le Municipalità in questo momento non hanno niente e hanno bisogno di tutto. Gli assessori sono necessari perché previsti, in astratto potrebbero dare maggiori incarichi ai presidenti di commissione e quindi si potrebbe finanche andare avanti. Lamento però una mancanza di mezzi e mi riferisco al personale e ai soldi. Soltanto in questi mesi noi abbiamo meno dipendenti rispetto a quando qui c’erano le persone che facevano il tirocinio e attendevano magari la stabilizzazione. Non mi è sembrato un grande segnale di attenzione alle Municipalità».

Quindi, il sindaco ha prestato poca attenzione?
«Penso che Manfredi personalmente abbia una sincera intenzione di mettere a valore le Municipalità, ma ritengo che lui abbia coinvolto assessori che poco conoscono le macchine amministrative e politiche e quindi sembrano sempre approcciare al nostro mondo come a un orpello e non come a un luogo di democrazia di prossimità cruciale».

A quale assessore si riferisce?
«All’assessore Edoardo Cosenza che pensa di creare dei gruppi di intervento della Protezione civile, attingendo dalle Municipalità come se tali gruppi esistessero. Se fa una riunione con i dieci parlamentini riferendo che si servirà di un tecnico per ogni Municipalità, credo che stia operando all’insaputa del padre eterno. Cioè non sa che all’interno delle dieci piccole amministrazioni non ci sono tecnici. Se poi subentra un’idea aggiuntiva e cioè fare un gruppo di coordinamento della Protezione civile e chiedere di impiegare un funzionario della Municipalità, quando noi non ne abbiamo, è un’idea curiosa, è sintomatica del fatto che Cosenza non sa di cosa sta parlando».

Quando verranno nominati gli assessori alle Municipalità?
Manfredi disse che la nomina sarebbe dovuta avvenire entro il 28 febbraio, siamo al 16 marzo e nulla si è fatto. I ritardi sono sempre possibili, ma ora bisogna accelerare. Non vorremmo dover procedere da soli, perché io credo nell’equilibrio e nella partecipazione».

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Giornalista napoletana, classe 1992. Vive tra Napoli e Roma, si occupa di politica e giustizia con lo sguardo di chi crede che il garantismo sia il principio principe.