Mio figlio stava bene, era in salute e non aveva particolari patologie pregresse. Era un ragazzo in gamba e solare. Un adolescente speciale. Ora voglio solo giustizia e capire come è morto”. È lo sfogo di Rosaria Borrelli, madre di Luca Piscopo, il 15enne di Soccavo, periferia di Napoli, trovato morto dai genitori il 2 dicembre scorso nel suo letto.

Un decesso avvolto dal mistero: Luca il 23 novembre era stato in un ristorante di sushi con delle amiche. Da quel momento in poi aveva cominciato a stare male: vomito, diarrea e febbre alta per giorni. Poi il 2 dicembre non si è più svegliato.

Per fare luce su quanto accaduto la Procura di Napoli ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo: nel registro degli indagati risultano iscritti il 55enne cinese titolare del ristorante al Vomero nel quale Luca è stato a pranzo con le sue amiche (che hanno avuto problemi di salute ne giorni successivi, ma non così gravi), ma anche il medico di base, che ha somministrato una terapia farmacologica nei giorni successivi al pranzo, nel tentativo di debellare una eventuale infezione.

Rosaria Borrelli parla del figlio Luca come “un ragazzo modello, nel pieno della giovinezza. Stava benissimo, era perfettamente sano, non aveva mai sofferto di alcuna patologia”. A Repubblica i genitori Rosaria e Antonio parlano tramite il loro difensore, l’avvocato Marianna Borrelli: “Non vogliamo colpevolizzare nessuno, ma abbiamo il diritto di capire come sono andate le cose. Perché non si può morire così a 15 anni, senza una spiegazione”.

È andato a scuola, aveva partecipato a una sorta di gita extramoenia – ha detto la madre di Luca al Mattino – poi il gruppo della sua classe si era sparpagliato. Aveva scelto di andare al ristorante di sushi, a mangiare pesce crudo, era accanto a tre amiche di classe”.

Amiche che a loro volta sono state male nelle ore successive e dalle analisi svolte è stato accertato come il malore fosse stato provocato dal batterio della salmonella, che solo in rari casi può portare alla morte.

Per Luca dopo i primi sintomi il medico di base gli aveva prescritto un antipiretico per la febbre e fermenti lattici per i disturbi intestinali, poi aveva aggiunto un antibiotico. Quando la situazione sembrava in lento miglioramento è invece arrivato, improvviso, il decesso lo scorso 2 dicembre.

Quanto al locale del Vomero, dove si sono svolti nuovi sopralluoghi nei giorni scorsi, il ristorante cinese resta aperto perché dalle indagini non sono emersi elementi tali da giustificare provvedimenti.

A fare chiarezza sulla morte del 15enne potrebbe essere l’autopsia disposta dai magistrati: gli avvisi di garanzia nei confronti del titolare del ristorante e del medico di base rappresentano in questa ottica un atto dovuto in vista dell’esame autoptico.

 

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.