Quando la vita non ti da tregua e il destino scritto per te è un destino beffardo. È il destino di Duangpetch Promthep, morto in circostanze ancora da chiarire in Gran Bretagna dove si trovava per studiare dopo aver vinto una borsa di studio. È il destino di uno dei dodici ragazzini che rimasero bloccati per poco meno di venti giorni nella grotta di Tham Luang in Thailandia.

Duangpetch faceva parte della squadra di calcio WildBoars, che insieme con il suo allenatore riuscirono a sopravvivere in una condizione disperata. Era il 2018 quando il mondo tenne il fiato sospeso per settimane, nella speranza che qualcuno riuscisse a salvare quei ragazzi. Prima il lieto fine, poi la beffa. Duangpetch Promthep si salvò dalla grotta, ma non è ancora chiaro da cosa non sia riuscito a salvarsi questa volta. A raccontare la storia è stata oggi la Bbc. Pare che il 17enne abbia riportato un trauma cranico, per ora non arrivano altre notizie in merito alla sua morte.

Il suo volto provato dai giorni infernali del 2018 ma sorridente, dopo che i soccorsi riuscirono a tirarli fuori da lì, è diventata una delle immagini simbolo di quell’incidente. Una storia che colpì molto l’opinione pubblica. Film e serie tv l’hanno raccontata più volte. “Tredici vite” di Ron Howard e poi una serie tv sulla storia dei 12 ragazzi di una squadra di calcio. “The Cave” fu il primo film sulla storia ed era arrivato quasi subito nel 2019. Una settimana dopo il salvataggio dei dodici ragazzini erano sei le produzioni che avevano annunciato di voler raccontare la storia. E un film sembra essere stata anche la vita di Duangpetch.

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