La tragica tempistica non ha salvato il paramedico
Muore per Covid a 53 anni dopo il richiamo del vaccino: “Non aveva ancora prodotto abbastanza anticorpi”
Ugo Scardigli, 53 anni, di Pietravairano in provincia di Caserta, è morto dopo aver contratto il virus. Paramedico, era stato tra i primi in Campania ad accedere alla vaccinazione del personale sanitario. Aveva ricevuto la prima e la seconda dose di Pfizer ma purtroppo non ce l’ha fatta. Aveva contratto la variante inglese del Covid: la tempistica di contagio e vaccino purtroppo non sono servite a salvargli la vita.
Ugo Scardigli era originario di Firenze e residente a Pietravairano dove si era trasferito per seguire la moglie Patrizia. Nel piccolo centro nella provincia di Caserta il virus si è diffuso rapidamente e attualmente ci sono 50 positivi. Ugo trasportava i pazienti in dialisi e non aveva particolari patologie pregresse. La sua morte ha acceso il dibattito e messo in discussione la validità del vaccino. Ma una spiegazione a questa tragica fine c’è e sta tutta nella maledetta tempistica che purtroppo non ha giovato al paramedico.
A spiegare com’è andata è il direttore generale dell’Asl di Caserta Ferdinando Russo. Ugo aveva ricevuto la prima dose il 13 gennaio, poi, come da consuetudine, il 3 febbraio aveva fatto il richiamo. “Pochi giorni dopo — ha detto il manager al Corriere della Sera — è stato ricoverato nell’ospedale di Sessa Aurunca”. I medici gli avevano riscontrato una insufficienza respiratoria e lo hanno tenuto in osservazione. Poi successivamente gli è stata diagnosticata una polmonite.
Per questo motivo è stato trasferito al Melorio di Santa Maria Capua Vetere, già Covid Hospital nella prima fase della pandemia. Le condizioni di Ugo, però, sono via via peggiorate ed è qui che emersa la forma di contagio della variante inglese. “Il quadro clinico evidenziava una forma di polmonite in atto già da 10/12 giorni. Quindi — ha sottolineato ancora Russo — prima ancora che la prima dose potesse produrre anticorpi a sufficienza”. Il calvario dell’uomo è poi proseguito con il trasferimento al Covid Hospital di Maddaloni, dove ieri mattina all’ alba, per un ulteriore aggravamento, è spirato. “Al momento — ha aggiunto Russo — è questo il primo caso conclamato di una variante del Coronavirus in provincia di Caserta”.
Sono al vaglio le sue patologie pregresse per capire cosa possa aver influito sull’aggravamento del paramedico di soli 53 anni e apparentemente in buona salute, nonostante il vaccino. Certo è che si tratta di un singolo caso tra tanti che fin ora si sono vaccinati. Un altro dato certo è infatti che i vaccini agiscono sul singolo in maniera differente. A spiegarlo al Riformista è Gennaro Iaconis, dottorato in Virologia, ricercatore presso il Dipartimento di Medicina dell’Università di Cambridge. “L’insieme del DNA di un organismo, il suo genoma, è ‘scritto’ con lo stesso alfabeto di un altro individuo (ad essere precisi, di tutti gli organismi, uomini, animali, piante, batteri, virus) – ha spiegato parlando in generale dei vaccini e dei possibili effetti collaterali che variano da persona a persona – Tuttavia, mentre le “frasi” che formano questo libro sono uguali, le singole lettere all’interno delle parole possono variare. Quindi nel complesso la storia raccontata dal libro è la stessa, ma le parole varieranno”.
“Ora, durante il corso di una infezione (ma anche di una vaccinazione o l ‘interazione con un corpo estraneo) – continua il virologo – l’organismo di un individuo reagirà in una maniera molto simile a quella di un altro, ma con qualche grado di variabilità, proprio perché siamo simili, ma non identici. Ne consegue che alcuni avranno risposte diverse da altri, e in alcuni casi queste risposte si manifesteranno come effetti collaterali. Al momento, e mi sento di dire anche nel prossimo futuro, non abbiamo i mezzi adatti per progettare vaccini specifici per individuo”. Dunque le evidenze scientifiche fin ora dimostrate e i numeri presi in considerazione permettono di non mettere in dubbio la validità dei vaccini. Resta il dolore per la morte del paramedico che non ce l’ha fatta probabilmente per una questione di tempo.
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