Il presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci ha firmato l’ordinanza in cui si obbliga, “entro le 24 del 24 agosto”, il ricollocamento in altre strutture fuori dalla regione di “tutti migranti presenti negli hotspot e in ogni centro i accoglienza”. Una scelta arrivata perché, secondo Musumeci, allo stato non è possibile garantire “la permanenza nell’Isola nel rispetto delle misure sanitarie di prevenzione del contagio”.
L’ordinanza è valida fino al prossimo 10 settembre e istituisce il divieto di ingresso, transito e sosta nella regione per “ogni migrante che raggiunga le coste siciliane con imbarcazioni di grandi e piccole dimensioni, comprese quelle delle ong”.
La mossa era stata annunciata già ieri sera dal governatore: “La Sicilia non può continuare a subire questa invasione di migranti. Tra poche ore sarà sul mio tavolo l’ordinanza con cui dispongo lo sgombero di tutti gli Hotspot e dei Centri di accoglienza esistenti. Si attivi un ponte-aereo immediatamente e si liberi la Sicilia da queste vergognose strutture, iniziando da Lampedusa”, aveva detto Musumeci.
Una dichiarazione che segue giorni di emergenza sull’isola a causa degli sbarchi. E della preoccupazione legata al coronavirus per i migranti che arrivano positivi al covid-19. Le strutture sono al collasso. Soprattutto a Lampedusa dove tra l’hotspot e la Casa della Fraternità gestita da don Carmelo La Magra si trovano al momento circa 1.400 persone.
LA REAZIONE DEL VIMINALE – Neanche il tempo di firmare l’ordinanza che dal Viminale è arrivato un primo stop. L’immigrazione è infatti “una materia di competenza statale”, precisano fonti del Ministero all’AdnKronos, interpellate sull’ordinanza firmata da Musumeci. In ogni caso, assicurano le stesse fonti, sulla situazione della Sicilia “l’attenzione è alta” e si lavora per “alleggerire la pressione” al massimo e “procedere ai trasferimenti” dei migranti.
MUSUMECI TIRA DRITTO – Tra il presidente siciliano e il Ministero lo scontro però non accenna a placarsi. Dopo il ‘no’ del Viminale all’ordinanza, Musumeci su Facebook chiarisce nuovamente la sua posizione: “Io vado avanti”. “Hotspot competenza dello Stato? – scrive su Facebook -. Quindi anche la responsabilità. Piuttosto che prendersela con le ordinanze si facciano sentire in Europa”.