Sul motorino sequestrato ad Annalucia Cecere sarebbero state ritrovate delle tracce di sangue. È l’ultima novità nel caso di Nada Cella, la segretaria assassinata nello studio del commercialista Marco Soracco 25 anni fa, era il 1996, a Chiavari in provincia di Genova. Il caso da “cold case” è da qualche settimana caldissimo, è stato riaperto e Cecere è indagata per il delitto. La notizia del sequestro dello scooter era emersa nelle scorse settimane.

Il motociclo era stato portato dall’allora 28enne a Boves, in provincia di Cuneo, dove si trasferì pochi mesi dopo l’omicidio della 25enne. Le tracce sono state rilevate dalla Polizia Scientifica grazie alle luci forensi. All’inizio era stato annunciato l’uso del luminol, che però avrebbe potuto compromettere il reperto, e quindi si è optato per i fasci di ultravioletti che possono mettere in risalto impronte o residui organici. Le tracce saranno di nuovo analizzate domani, martedì 16 novembre.

Il campione è stato affidato al genetista Emiliano Giardina, incaricato dai pm di estrarre il Dna: si tratta dello stesso professionista la cui attività risultò decisiva nella conclusione del caso di Yara Gambirasio e nel lavoro per rintracciare il cosiddetto “Ignoto 1”. Il muratore Massimo Bossetti è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio della 13enne che sconvolse l’Italia, ma continua a proclamarsi innocente.

Pochi giorni fa la Procura ha diffuso una telefonata in cui una donna anonima il 9 agosto 1996, e quindi tre mesi dopo l’efferato delitto, parla di una donna (tutto da accertare che si tratti di Cecere, nonostante alcuni media così abbiano scritto) e del giorno dell’omicidio: “Venivo giù in macchina da Carasco, l’ho vista che era sporca e ha infilato tutto nel motorino. L’ho salutata e non mi ha guardato, quindici giorni dopo l’ho incontrata nel caruggio. Non mi ha guardato ed è scivolata via”. Il motorino ha assunto quindi un ruolo centrale nella vicenda.

Era tenuto in garage in perfette condizioni da Cecere. Le analisi delle tracce potrebbero rappresentare una svolta in un cold case di oltre vent’anni riaperto per via delle indagini (per un master in criminologia) della criminologa Antonella Delfino Pesce che ha raccolto elementi poi consegnati alla Procura di Genova. L’indagine è affidata al sostituto Gabriella Dotto e coordinata dal procuratore facente funzioni Francesco Pinto.

La donna all’epoca della tragedia aveva 28 anni. Venne sospettata e indagata ma per soli pochi giorni. Subito dopo il delitto si trasferì a Boves, in provincia di Cuneo, dove ha sposato un imprenditore e avuto un figlio. Il movente ipotizzato (e presunto) è infatti quello della gelosia: secondo l’accusa Cecere si era invaghita del commercialista dopo averlo conosciuto a un corso di ballo e incrociato in discoteca. E avrebbe voluto prendere il posto di lavoro di Cella nello studio di Chiavari. È indagata per omicidio aggravato.

“Fatemi pure il Dna, fate gli accertamenti che volete, non ho nulla a che vedere con quella ragazza. Non ho niente da nascondere”, aveva fatto sapere, come scritto da Il Corriere della Sera, nei giorni scorsi Cecere. Indagati per false testimonianze anche il commercialista Soracco e la madre.

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Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.