È una settimana di celebrazione per la città di Napoli (e non solo): così anche il Teatro Tram rende omaggio, a due anni dalla scomparsa, al mito di Diego Armando Maradona con lo spettacolo “Con la luce negli occhi” in scena da giovedì 24 a domenica 27 novembre. Evoluzione di un progetto portato in scena al premio per regia Fantasio, il racconto scritto e diretto da Riccardo Pisani mescola la biografia del Pibe de oro con il suo significato per la città e per i tantissimi ragazzi che si sono ispirati a lui, che spiega anche il sottotitolo “Sognando Diego Armando Maradona”. Il protagonista, interpretato da Marco Aspride, è un tifoso del Napoli colto nel momento in cui apprende la morte del grande calciatore.

Il lavoro si completa con due progetti audiovisuali: il primo è una raccolta di foto e/o selfie con immagini o simboli maradoniani, scattati tra Napoli e Buenos Aires per strada, nei negozi, nelle case e ovunque ci fosse la presenza del D10S. I 100 scatti selezionati sono stati raccolti in un video e saranno proiettati in scena. Nel foyer della sala di via Port’Alba, in attesa dello spettacolo, verrà inoltre proiettato un ulteriore omaggio a Diego.

“Il 25 novembre 2020, in pieno lockdown, verso le quattro del pomeriggio ora italiana, viene diffusa la notizia della morte di Diego Armando Maradona – spiega Pisani -. In scena un giovane napoletano, emigrato al nord, ma cresciuto a Napoli negli anni in cui il Pibe de Oro giocava all’ombra del Vesuvio, è immerso nella sua quotidianità, ascolta la radio, e quando viene a sapere della dipartita del più grande di tutti, incomincia un viaggio onirico tra i ricordi del passato e le difficoltà del presente. Ne scaturisce una riflessione sulla figura di Diego Armando Maradona sia come uomo che come calciatore, dove l’amore per il D10S umano smette di essere una questione privata e assume un valore universale, in quanto Diego vive aldilà della morte”.

Diego Armando Maradona è stato ed è, per milioni di persone, un simbolo di rivalsa, identità e appartenenza. Diego ha letteralmente ribaltato le prospettive e ha resto possibile l’impossibile (sia in campo che fuori) e la sua morte è l’occasione per celebrare l’uomo, con tutte le sue fragilità e, soprattutto, in assenza di giudizio. “Con la luce negli occhi è allo stesso tempo un atto d’amore verso il D10S umano, e un atto di denuncia contro chi, per tutta la vita, ha cercato di demonizzarlo – conclude Pisani -. E per farlo abbiamo deciso di raccontare Diego attraverso la voce e il corpo di chi l’ha saputo amare, perché ‘chi ama non dimentica’ è ben più di un semplice slogan, ma un’affermazione forte e concreta”.

Avatar photo