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Napoli, città e squadra: quanta bellezza ma che fatica nascondere le pecche

La partita contro la Roma ha confermato, seppur in extremis, tutti gli affanni del Napoli di fine stagione. Dopo il precoce vantaggio su rigore del capitano Lorenzo Insigne, ormai al passo di addio e arrivato a un solo gol da Marek Hamsik nella classifica dei migliori realizzatori della storia del club, gli azzurri non hanno avuto la forza di chiudere il match. Alla lunga la migliore condizione fisica dei giallorossi ha prevalso, e i cambi di Luciano Spalletti non hanno potuto evitare il meritato pareggio nel recupero degli uomini di Mourinho. Un risultato comunque utile al Napoli che, accantonato il sogno scudetto, ha perlomeno tenuto a debita distanza la Roma nella rincorsa al posto Champions.
A cinque giornate dal termine e con un vantaggio rassicurante sulle inseguitrici, al Napoli basteranno sei punti per riportare al Maradona la musichetta della Coppa dalle grandi orecchie, e nelle casse sociali il ricco jackpot della fase a gironi. Meglio cominciare subito da Empoli allora, anche perché il rendimento casalingo del Napoli è stato talmente disastroso che è bene non fidarsi troppo delle mura amiche. Ma una volta acquisito il pass Champions, sarà davvero il momento di pensare al futuro: tra addii eccellenti, il ridimensionamento degli ingaggi e l’acquisto di giovani di belle speranze e salario modesto, per Aurelio De Laurentiis il prossimo anno sarà quello della svolta definitiva. La scelta tra Napoli e Bari incombe, e i bene informati dicono che con un’offerta cash di 600 milioni il vecchio Patròn potrebbe anche mollare, lasciando al figlio il giocattolo pugliese al quale si è tanto affezionato. Altra strada è quella dell’ingresso dei fondi americani in Filmauro, per fare di Napoli e Maradona un brand sempre più mondiale e della Filmauro una società non più patriarcale ma finalmente internazionale.
Le premesse ci sarebbero tutte, perché nonostante la mancanza di asset (stadio, centro sportivo, centro giovanile), l’appeal della squadra di D10S è sempre alto, mentre quello della città è in decisa crescita con la fine della Pandemia. Napoli ha riaccolto i turisti a braccia aperte nella settimana santa, ma con la metropolitana rigorosamente chiusa. Ormai i treni della linea 1 devono essere considerati prigionieri politici della strutturale incapacità dell’ANM e del Comune di garantire un servizio di trasporto accettabile in città. L’assessore Cosenza ha detto che ci vorrebbe un miracolo, eppure ad oggi dovevamo essere la capitale mondiale del trasporto pubblico da almeno due anni. Nonostante tutto, Napoli rimane meta turistica ambita: i turisti non sanno nulla degli assessori desaparecidos nelle Municipalità o della bomba sotto il cavalcavia a Ponticelli. I più coraggiosi arrivano al massimo al Rione Luzzatti per il Ferrante Tour, mentre la camorra ha deciso di iscriversi a modo suo alla conferenza di servizi su Napoli Porta Est e alla corsa al Pnrr.
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