Gennaro
Napoli, è emergenza abitativa: una città impreparata ad accogliere

Emergono paradossi riguardo la proposta dell’amministrazione comunale guidata da Manfredi di stabilire soglie di saturazione tramite una variante al piano regolatore. Da un lato il sindaco riconosce che l’iperturismo tanto discusso da alcuni movimenti politici non esiste; dall’altro sembra voler ridimensionare la vocazione turistica della città, che solo recentemente è emersa come una destinazione di rilievo, al pari di altre città italiane, nonostante ci siano ancora ampi margini di crescita e miglioramento. Le città devono adattarsi a esigenze mutate, e la verità è che la resiliente Napoli si è trovata impreparata di fronte al successo turistico di questi anni, senza affrontare in modo sistematico i molteplici nodi legati ai fabbisogni abitativi e alle necessità degli studenti e lavoratori fuori sede. Questi non dipendono dalla volontà di una ristretta parte di cittadini proprietari di immobili che hanno scelto di investire nel loro patrimonio edilizio. Al di là di abusivi e speculatori, che rappresentano il vero problema da affrontare, la città ha l’opportunità di ritagliarsi un nuovo ruolo in Italia.
Lo spopolamento
Invece di inseguire un modello difficile da attuare, come ha tentato senza successo Firenze, perdendo il ricorso al Tar sulla limitazione delle locazioni brevi, e come ha fatto la Regione Toscana con la legge turistica recentemente impugnata dal governo per le sue numerose anomalie, auspichiamo che il Consiglio comunale si impegni in un’analisi approfondita dei vani sfitti e delle attuali esigenze abitative.
Le idee
È evidente che il centro storico di Napoli, come in molte altre città italiane, sta affrontando uno spopolamento dovuto a vari fattori, incluse le difficoltà di vivibilità per famiglie e imprese, causate dalla mancanza di strutture pubbliche e servizi. Il turismo ricettivo extralberghiero ha, in questi anni, alimentato una filiera economica significativa, contribuendo al recupero di immobili. Auspichiamo invece che istituzioni nazionali e locali condividano un modello innovativo per affrontare il fabbisogno abitativo, ad esempio collaborando per istituire un autentico fondo di garanzia contro morosità incolpevole, tutelando al contempo i proprietari da occupazioni abusive e gravami giudiziari per sfratti non eseguiti. L’introduzione del Codice Identificativo Nazionale (CIN), i controlli fiscali e l’aumento degli obblighi per i gestori stanno regolando il mercato, ora condizionato dall’incertezza dei flussi turistici, segnata da difficili congiunture economiche e geopolitiche, dall’aumento delle tariffe dei trasporti e dalla ridotta capacità di spesa del mercato italiano. L’amministrazione comunale deve lavorare in sinergia con noi operatori per sviluppare una strategia che garantisca l’attrattività della città verso nuovi target di viaggiatori, accompagnata da azioni strutturali per l’accoglienza, i servizi, il decoro e la sicurezza.
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