Nonostante vertici, promesse e repressione, la città è invivibile
Napoli è la nuova versione di Gta: assalti alle auto, foto panoramiche a pagamento e clan che sparano alle gambe
Assalto alle auto in corsa a Ponticelli, pistola mostrata a un ragazzino per far capire che la gang di turno non scherza a Soccavo, pacchetto parcheggio più foto panoramica in via Petrarca a Posillipo a turisti e cittadini che vogliono solo godersi il momento. Sono solo gli ultimi tre episodi ‘noti’ registrati a Napoli nell’ultimo fine settimana. Una città dove nonostante i comitati per l’ordine e la sicurezza, nonostante i ripetuti appelli della politica sull’installazione delle telecamere anche nelle zone di periferia, nonostante la continua richiesta di forze dell’ordine, nonostante la presenza nelle zone ‘calde’ delle camionette dell’Esercito, si continua ad agire indisturbati. Una città che sembra essere diventata la nuova versione, reale, di GTA San Andreas, il gioco dove una cittadina della California è letteralmente in mano alle gang.
Decisivi, ai fini investigativi ma soprattutto sociali, diventano i video girati dai residenti e postati sui social. Filmati che testimoniano l’assoluta pericolosità di una città dove si continua solo a reprimere (spesso in ritardo), senza intervenire concretamente. Capita così che a Ponticelli, periferia orientale di Napoli dove negli ultimi mesi lo Stato è intervenuto più volte con una serie di blitz contro i clan che hanno seminato il panico negli ultimi anni, bande di giovani si ‘divertono’ ad assalire le auto in strada.
GLI ASSALTI DELLE GANG -Nel rione Conocal qualche giorno fa un ignaro automobilista stava tornando a casa quando è stato affrontato da un gruppo di cinque persone che hanno bloccato la corsa della sua vettura, l’hanno fatto scendere e inginocchiare a bordo strada per poi fuggire via con il ‘trofeo’ conquistato. Il video è stato diffuso sui social e girato da un residente della zona che, affacciato al balcone, ha ripreso la scena.
Discorso analogo per il filmato proveniente dal quartiere napoletano di Soccavo. Siamo nella periferia occidentale e una gang di ragazzini si diverte a minacciare il rivali di turno colpendo a schiaffi e pugni. Poi per far capire che fanno sul serio, uno di loro mostra una pistola affermando “Ce l’abbiamo davvero, ti sparo in testa“. Non è chiaro se l’arma fosse vera o scenica ma resta la gravità di un episodio che è diventato quasi la normalità in molte zone della città. Giovani che armati soprattutto di coltellini vanno in giro per affermare la propria supremazia su bande rivali. Gli ultimi esempi sono le aggressioni registrate una decina di giorni fa in piazza Carlo III, nel centro di Napoli, quando due minori, in circostanze analoghe, sono stati pestati dalla paranzella di turno. Non bisogna dimenticare inoltre gli assalti alle ambulanze del 118, le aggressioni in ospedale, i furti nella auto (con vetture spesso quasi del tutto ‘spogliate’ all’interno).
I CLAN SPARANO ALLE GAMBE – E la camorra? In città dopo i numerosi blitz degli ultimi mesi (l’ultimo avvenuto questa mattina con 24 arresti nella fazione di San Giovanni a Teduccio del clan Mazzarella), si continua ad agire con modus operandi differenti e con piccoli clan sempre più disperati e affamati. Agli investigatori non sarà sfuggita l’ultima ‘moda’ dei gruppi malavitosi: quella di intimidire sparando alle gambe dei rivali. Per carità, è un’azione che va avanti da decenni ma negli ultimi mesi è stata quasi letteralmente sposata dagli aspiranti camorristi. E’ stata infatti registrata una escalation di ‘gambizzazioni’, soprattutto nella zona dei Quartieri Spagnoli dove gruppi rivali si contrastano per lo spaccio di droga, ma anche in altre zone della città. Avvertimenti e non veri e propri agguati mirati ad uccidere e ad attirare di conseguenza maggiore attenzione da parte degli investigatori, rischiando poi, grazie a un altro fenomeno sempre più diffuso (quello della collaborazione con la giustizia), condanne esemplari.
C’è chi entra in azione per intimidire e finisce poi per ammazzare: è morto così Rocco Tomaselli, 32 anni, raggiunto il 26 gennaio scorso da due proiettili alle gambe e uno al gluteo. Chi ha sparato voleva solo intimidirlo ma un proiettile ha reciso l’arteria femorale e l’uomo è morto dissanguato in ospedale.
GLI ABUSIVI E LE FOTO PANORAMICHE A PAGAMENTO – Piccoli clan che si alimentano anche con gli introiti provenienti dai parcheggiatori abusivi. L’ultima operazione dei carabinieri, avvenuta nello scorso weekend, cristallizza, se ancora ve ne fosse bisogno, gli ingenti guadagni. Sedici parcheggiatori abusivi sono stati denunciati nella zona di Coroglio a Bagnoli, dove sia d’estate che d’inverno sono presenti numerose discoteche, e a Posillipo, in una delle strade preferite da cittadini e turiste per immortalare il panorama di Napoli.
A Bagnoli 10 esperti della sosta abusiva sono stati identificati e denunciati. In circa 200 metri di strada, i furbetti della sosta avevano posizionato le auto in modo da ottenere il maggior numero di posteggi utili. Senza badare all’invasione dei marciapiedi e con un tariffario in linea con il caro vita. Fino a 20 euro per un’auto sportiva, 10 per scooter e moto. Quattro invece i parcheggiatori abusivi denunciati in via Petrarca. Tra loro c’era chi applicava una tariffa extra quando oltre a cercare parcheggio, i turisti chiedevano di scattare loro una foto con il panorama napoletano di sfondo. Un po’ come la truffa che faceva Totò nel film dove vendeva la Fontana di Trevi. Infine altri due abusivi sono stati sorpresi e denunciati in viale Augusto a Fuorigrotta. Il fenomeno dei parcheggiatori abusivi va di pari passo anche con l’aumento sconsiderato delle tariffe dei garage privati, dove lasciare l’auto per un paio d’ore può arrivare a costare anche oltre venti euro.
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