Il raid contro i nuovi gestori
Napoli, fiamme all’ex bar del boss Troncone: tensione a Fuorigrotta tra omicidi irrisolti e innocenti feriti
In fiamme la serranda del bar gestito, almeno fino a pochi mesi fa, dai familiari del boss di Fuorigrotta Vitale Troncone, 56 anni, vittima proprio all’eterno dell’attività commerciale di via Caio Duilio di un agguato di camorra avvenuto il 23 dicembre del 2021: il boss, oggi in carcere, si trovava all’esterno del bar quando venne raggiunto da più colpi d’arma da fuoco, uno dei quali anche allo zigomo. Ricoverato in condizioni disperate, Troncone riuscì miracolosamente a sopravvivere.
Il raid è avvenuto nella notte, intorno alle 3.50 di domenica 2 giugno. Oggi l‘ex bar Troncone, sequestrato lo scorso gennaio perché riconducibile al boss (che tra l’altro abitava a poche decine di metri di distanza), ha cambiato gestione (“Caffetteria Monti”) con il proprietario, che non risulta legato al ambienti legati alla criminalità organizzata, che verrà ascoltato nelle prossime ore per cristallizzare eventuali minacce o richieste di racket.
Riscontrati danni solo sulla parte esterna della serranda con le indagini che sono affidate ai carabinieri. Al vaglio le telecamere della zona per ricostruire quanto accaduto. Non si esclude ovviamente l’ipotesi dolosa in una zona dove da tempo sono in corso fibrillazioni tra diverse famiglie criminali.
Fuorigrotta criminale, quattro omicidi negli ultimi tre anni ancora senza mandanti ed esecutori
A Fuorigrotta, infatti, da anni sono in corso fibrillazioni tra diversi gruppi camorristici. Nella stessa zona dove è avvenuto il rogo, presumibilmente doloso, lo scorso 4 aprile si registrò l’ennesimo “miracolo”: una donna venne raggiunta da un proiettile vagante mentre si trovava alle giostrine di piazza Italia insieme alla figlioletta. Zona considerata sotto il controllo del clan Troncone negli ultimi mesi indebolito dall’arresto dell’attuale reggente e di altri esponenti. Poco distante sono avvenuti negli ultimi tre anni ben quattro omicidi ad oggi ancora senza mandanti ed esecutori.
Il 17 aprile del 2022, la notte di Pasqua, all’esterno dello stadio Maradona venne raggiunto da una scarica di piombo il 25enne Enrico Marmoreo. Anno, il 2022, che si era aperto con l’omicidio, sempre a Fuorigrotta, di Salvatore Capone, 43 anni, raggiunto da tre colpi di arma da fuoco nel Rione Lauro. Per lui inutile ogni soccorso, è morto sul colpo durante i festeggiamenti della notte di Capodanno. Una settimana prima, il 23 dicembre, in via Caio Duilio (a 50 metri da piazza Italia) il boss Vitale Troncone riuscì a sopravvivere ad un agguato ravvicinato. Raggiunto da un proiettile in pieno volto, il reggente (oggi in carcere) venne salvato dai sanitari dell’ospedale del Mare e dimesso dopo diverse settimane.
L’11 novembre 2021 Andrea Merolla, 30enne nipote del boss Troncone, venne ucciso davanti a un distributore di benzina che si trova a meno di 100 metri da piazza Italia. Il 15 marzo 2021, intorno alle 19:30, Antonio Volpe, 77enne considerato dagli investigatori esponente storico della malavita locale (clan Baratto-Bianco), venne ucciso a poche centinaia di metri di distanza, in via Leopardi. Un omicidio eccellente che ad oggi, nonostante test del Dna e altri accertamenti non ha ancora avuto una svolta investigativa.
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