Napoli, sorelle insultano tossicodipendente poi chiamano carabinieri per fermare la vendetta del fratello

Una storia di ordinario degrado quella registrata a Pianura, periferia occidentale di Napoli, nella zona delle case popolari di via Evangelista Torricelli, tristemente nota per fatti di cronaca relativi allo spaccio e alla criminalità organizzata. Quanto accaduto però nel primo pomeriggio di giovedì 17 ottobre va oltre qualsiasi dinamica malavitosa.

Rispetto a quanto scritto inizialmente dal Riformista sulla ragazzina insultata per il suo aspetto fisico e aggredita da un uomo, i carabinieri della locale stazione e della Compagnia di Bagnoli hanno fatto piena luce su un episodio che quasi si commenta da solo e cristallizza, se ancora ve ne fosse bisogno, il livello di degrado socio-culturale di una zona abbandonata da tempo dalle istituzioni.

I fatti hanno riguardato due sorelle di 19 e 24 anni. Mentre passeggiavano in strada in compagnia del loro cagnolino, hanno avuto una discussione con un uomo, di circa 60 anni, ex tossicodipendente. Insulti e minacce a vicenda (sia sull’aspetto fisico delle due giovani donne che sullo stato di salute psicofisico dell’uomo). Poi la colluttazione fisica che avrebbe visto, rispetto a quanto inizialmente trapelato, le due sorelle aggredire per prime l’uomo (così come hanno confermato ai carabinieri). Nel corso dello scontro il punto di non ritorno arriva quando viene coinvolto il cagnolino, la cui zampa è stata pestata, probabilmente involontariamente, dall’uomo.

Apriti cielo: le minacce sono proseguite da parte delle due sorelle che, tornate a casa, hanno raccontato l’accaduto al fratello. Quest’ultimo, accompagnato da altri due coetanei, si è recato sotto l’abitazione del 60enne (che nel frattempo era rientrato in casa senza impugnare alcuna arma), iniziando ad insultarlo e ad invitarlo a scendere in strada per risolvere la questione da “uomo a uomo”.

Nel frattempo sono state le due sorelle, preoccupate dalla veemente reazione del fratello, considerato (da loro stesse) una “testa calda”, a chiamare i carabinieri per evitare che la situazione degenerasse ulteriormente. Quando i militari sono arrivati, poco minuti dopo, hanno trovato i due antagonisti che si minacciavano e insultavano a distanza. La situazione, non senza difficoltà, è tornata alla normalità con le parti che sono state invitare a sporgere querela così come previsto dalla Legge Cartabia.