La scomparsa
Napoli piange Armando Mangiapia, l’avvocato delle battaglie impossibili in difesa dei disabili: “Ci ha restituito quella dignità che spesso ci è stata calpestata”

Era l’avvocato guerriero, il professionista delle battaglie impossibili, soprattutto in difesa dei diritti dei bambini disabili. Napoli, e soprattutto il quartiere di Pianura, piange la prematura scomparsa di Armando Mangiapia, 44 anni, principe del foro dei più deboli, di chi deve lottare a suon di ricorsi al Tar (e non solo) per vedere riconosciuti i propri diritti. Nel giorno dei funerali, celebrati nella Parrocchia Santa Famiglia di Nazaret a Pianura, erano in centinaia per l’ultimo saluto.
Titolare dello studio legale Mangiapia, Armando, insieme alla sorella e avvocato Gabriella, sono da anni un punto di riferimento per le famiglie del territorio che ogni giorno devono battagliare contro le paludi della burocrazia. Armando da anni sosteneva, a titolo gratuito, le vicissitudini dell’associazione “C’era una volta un principe di nome Samuele“, seguiva le istanze di tutti i genitori e faceva valere i diritti (negati) dei piccoli studenti disabili, a partire dal riconoscimento di più ore di sostegno.
A ricordarlo, sia durante la celebrazione liturgica che sui social, decine di mamme che hanno raccontato i tanti i successi ottenuti “dall’avvocato Armando” che nel suo studio, in corso Duca D’Aosta, esponeva tutti i disegni che i bambini gli dedicavano. “Un grande professionista, ma soprattutto una persona che ci ha restituito quella dignità che spesso ci è stata calpestata” ricorda Angela Scarallo, la vicepresidente dell’associazione. La presidente Manuela Udito, mamma di Samuele, il ragazzino di 15 anni che solo da pochi mesi è riuscito a iniziare, con un anno e mezzo di ritardo ‘grazie’ all’inefficienza istituzionale, le scuole superiori. Perché a Napoli, e più in generale nel sud Italia, essere disabili è quasi sinonimo di esclusione dalle classi, dalla gite, dalle attività sportive perché il personale specializzato scarseggia e quelli che ci sono non sempre sono capaci di relazionarsi con bambini autistici.
“Anni fa per me era impensabile far frequentare la scuola superiore a Samuele a causa dei suoi problemi di salute” racconta Manuela dopo i sacrifici e gli sforzi fatti già durante le elementari e le medie. “Aveva bisogno di un operatore socio sanitario e non di un collaboratore scolastico. Una battaglia la nostra che ha visto l’avvocato Mangiapia crederci più di tutti. Armando – ricorda – non riusciva a rassegnarsi all’idea che Samuele, nonostante tutti i ricorsi vinti, doveva stare a casa. Non parlava solo da avvocato ma anche da padre di due bambini. Poi finalmente dopo un anno e mezzo è arrivata la nostra vittoria con l’inizio della scuola a partire dallo scorso mese di gennaio” perché “la giustizia, anche se lenta, è dalla nostra parte”.
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