“Confermiamo la cessazione produzione a Napoli il 31 ottobre 2020″. E’ quanto avrebbe annunciato, secondo quanto riferiscono fonti al tavolo, l’amministratore delegato di Whirpool Luigi La Morgia durante l’incontro al Mise, cui partecipano i ministri dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, del Sud Peppe Provenzano, i sottosegretari Alessandra Todde e Alessia Morani Invitalia, le regioni Lombardia, Campania, Marche e Toscana, i responsabili Whirlpool Spa e i sindacati nazionali e territoriali.  A rischio il futuro di 340 operai e delle loro famiglie. “Sul sito di Napoli abbiamo investito 100 milioni di euro negli ultimi 10 anni ma purtroppo non ci sono più le condizioni di sostenibilità economica. La proposta del Ministro Giuseppe Provenzano non la possiamo prendere in considerazione” ha aggiunto La Morgia.

Il ministro del Sud, dal canto suo, ha definito la presentazione di Whirpool “tutta da rifare” perché “non conferma assolutamente il piano industriale e cancella un pezzo importante dell’Italia, ovvero il sito di Napoli”.

Sulla vicenda è intervenuto anche Stefano Patuanelli, ministro per lo Sviluppo economico: “Questo piano industriale ha delle carenze e limitazioni eccessive rispetto all’effetto Covid e soprattutto cancella una parte importante del piano industriale. Abbiamo introdotto e messo a disposizione di Whirlpool tanti strumenti per superare la crisi produttiva e non far chiudere Napoli. Abbiamo dato mandato a Invitalia di trovare un’alternativa perché non possiamo non averla. Stiamo parlando di alternative di aziende di eccellenza (HTL e Adler) e non imprenditori improvvisati come già successo in progetti di reindustrializzazione del passato”. “La strada maestra – aggiunge – rimane la continuità produttiva del sito di Napoli. Stiamo facendo il massimo, di più non possiamo fare”.

Dura la presa di posizione dei sindacati. Secondo Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom-Cgil,  che chiede la proroga del blocco licenziamenti e la convocazione di un tavolo da parte del Premier Conte. “Dall’analisi di La Morgia emerge che nel 2021 si dovrebbe uscire dalla crisi determinata dalla pandemia Covid-19. La relazione di Whirlpool mette però in discussione il piano del 2018, un piano fatto per evitare i licenziamenti e per arrivare alla saturazione di tutti gli stabilimenti. Chiedo – aggiunge – all’azienda e al Governo di essere coerenti tra le parole e i fatti. Il progetto annunciato da La Morgia del VSP, per favorire l’uscita di impiegati e dirigenti, è un modo per eludere la legge dello Stato che prevede blocco dei licenziamenti. Questa scelta costituisce una gestione unilaterale dell’azienda non condivisa con i sindacati. Il Governo deve essere garante del rispetto dell’accordo del 2018 con il mantenimento della produzione di lavatrici a Napoli. Sono state messe a disposizione circa 100 milioni di euro di risorse pubbliche che vanno vincolate al rispetto di quel piano. Gli ammortizzatori sociali non sono un fatto tecnico ma vanno modulati sulla base del piano industriale. Chiediamo al Governo di confermare anche per Whirlpool il blocco dei licenziamenti, per scongiurare che dal 31 ottobre le lavoratrici e i lavoratori di Napoli perdano il proprio posto di lavoro. Sarebbe incomprensibile che mentre il Governo cerca soluzioni al tavolo al Mise per Napoli, non provveda alla proroga del blocco licenziamenti. Ribadiamo che la vertenza deve tornare all’attenzione del Premier Conte perchè è evidente, dagli interventi di oggi dei Ministri al tavolo, che ci sono opinioni diverse all’interno del Governo. E’ quella la sede all’altezza di una discussione che non riguarda solo il mantenimento dello stabilimento di Napoli, ma la tenuta di tutti i siti del gruppo Whirlpool, che non può che passare per il rispetto del piano”.