Nasce a Milano la prima radio che viaggia su un binario. Si chiama “Stazione Radio” e sul binario c’è davvero perchè la struttura che la ospiterà è una piccola casetta accanto al binario ferroviario che collega Milano Centrale e Lecco ed è proprio su quel binario che intende accompagnare appassionati di treno, bici e camminate in un’esplorazione sostenibile nei luoghi storici della Martesana, uno dei più belli e conosciuti della Lombardia. Un progetto. Un progetto green che punta anche al recupero urbano della città di Milano ristrutturando e riqualificando la struttura della vecchia sottostazione elettrica che un tempo trasformava l’energia per i treni in arrivo e in partenza da Milano Centrale. L’idea è prodotta da Social Green Way, impresa sociale che raccoglie un gruppo di professionisti di vario tipo legati all’interesse e l’impegno verso la sostenibilità.

La radio avrà una serie di programmi in diretta e inoltre produrrà dei podcast che gli utenti potranno portare con sé nelle passeggiate lungo il percorso green verso Lecco. Basteranno un paio di cuffiette per conoscere tutte le curiosità sulle strutture che si incontrano andando verso Lecco:  le centrali elettriche più antiche d’Europa, il villaggio operaio di Crespi D’Adda, le conche di navigazione, i luoghi di Leonardo da Vinci, le ville della nobiltà milanese, le fabbriche di mattoni e tanto altro. “Da quando è nata, la radio è stata paradigma di profonda innovazione e di libertà: negli scopi, nei format, nelle parole – spiega Maurizio Guagnetti, uno dei fondatori della factory –  La radio libera lo sguardo. È il mezzo che, prima e meglio di ogni altro, si è integrato con la rivoluzione digitale. E, in un’epoca segnata dall’immagine, in cui ci troviamo spesso soffocati dalle immagini, la radio ci accompagna nel recupero di una dimensione altra, vissuta con sensi poco valorizzati. Il pubblico la cerca: nel 2019 secondo Nielsen gli ascoltatori di podcast nel nostro Paese hanno raggiunto i 12,1 milioni, con una crescita del 16% in dodici mesi; è uno fenomeno trasversale alle nostre passioni, basti pensare alla popolarità che hanno acquistato gli audiolibri, attirando importanti investimenti. La nostra sarà una radio digitale, con dirette, podcast e servizi on demand”.

Il team dei soci fondatori è variegato. C’è Maurizio Guagnetti, amministratore unico di Stazione Radio, giornalista radiofonico con una carriera ventennale spesa fra Radio Monte Carlo, Radio 105 e Radio PopolareCarlo Momigliano, ex direttore di Publitalia e ex direttore marketing del Gruppo Finelco, Thomas Mackinson, giornalista, Paola Bonini, giornalista, esperta di cultura e media digitali, attualmente consulente di Rai Academy,  Luca Martines, imprenditore, fra i fondatori di Yoox, Alessio Baù, esperto di comunicazione e cittadinanza attiva, Stefano Nespoli, medico rianimatore. La compagine societaria si completa con il Comitato scientifico, composto da Daniela Ducato, prima imprenditrice italiana sul tema dell’economia sostenibile e Cavaliere della Repubblica, Daniela Falcinelli dell’Università Statale di Milano e Alberta Giorgi dell’Università di Bergamo. Stazione Radio è partner di Fondazione MedSea, ha il patrocinio di Fondazione FS e il sostegno del Gruppo Ferrovie dello Stato.

“Sotto il nome di Stazione Radio nascerà un centro di connessioni con il territorio, in cui mondo fisico e digitale si incontreranno per costruire cultura della sostenibilità, reti locali, nazionali e europee e occasioni di riflessione del contemporaneo, abbracciando tutto il Paese – continua Guagnetti – Sulla scorta dei percorsi di valorizzazione promossi da Fondazione FS, vogliamo contribuire, con le nostre competenze, a raccontare le storie dei territori per chi viaggia in maniera sostenibile; in bici o in treno, in un anno che anche il Ministro Franceschini ha indicato come dedicato al turismo lento. I mezzi pubblici sono sul podio dei luoghi preferiti di ascolto, in particolare per i più giovani. Su questo la radio si innesta come enzima per generare esperienze uniche, che ci riconnettono con le nostre dimensioni individuali e sociali, antiche e contemporanee. Vogliamo che Stazione Radio diventi una voce familiare”.

Con la collaborazione di FS il gruppo di “Stazione radio” sta già lavorando al primo percorso. Il treno storico percorrerà il binario fino a Lecco caricando a bordo 100 bici. Il ritorno sarà pedalando e ascoltando l’audioguida d’autore. “Il primo passo è il recupero dell’ex sottostazione elettrica che si trova fra binari della Centrale e il naviglio Martesana – racconta Guagnetti – Stiamo incontrando aziende e istituzioni per raccogliere i fondi necessari a trasformare questo luogo in una green factory”.  La casetta di Stazione Radio è un edificio industriale dismesso da almeno 50 anni, nonostante sia sotto gli occhi di tutti i 330.000 passeggeri che vi transitano davanti ogni giorno. Presto diventerà un luogo di produzione di cultura sostenibile per incentivare il turismo green e per riflettere sui temi della presevazione dell’ambiente.

“Stazione Radio nasce lungo la Martesana, in un punto di Milano in grande trasformazione sociale, urbanistica e culturale – ha detto Daniela Falcinelli – Da qui parte un percorso, storico e naturalistico, che unisce la nostra città con più di trenta Comuni lombardi, mettendo insieme un mondo che va da Leonardo da Vinci alla storia industriale d’Italia. Recuperarne le connessioni, attraverso interventi di innovazione sociale e nuove frontiere della narrazione, apre scenari inediti di collaborazione fra gli stakeholder del territorio, genera nuove economie e produce un senso di comunità che fa incontrare online e offline in maniera virtuosa”.

Ma Stazione Radio non sarà solo parole. “Aavrà la funzione di collegare e dar voce a tutti i binari d’Italia, alle azioni di sostenibilità autentica che arriveranno dalle stazioni oggi attive, da quelle che verranno recuperate, per diventare ciclovie, fino a binari morti, in cui spesso c’è una biodiversità straordinaria che nasce dalla natura stessa, capace di rigenerare e rinaturalizzare gli spazi aperti – ha detto Daniela Ducato Vivendo in Sardegna grazie a Stazione Radio mi sento parte di questa rete ferroviaria fatta di relazioni di natura ritrovata di strade nuove che diventano stazioni di innovazione. È importante che tutto questo diventi racconto, scambio, che i binari metaforici fisici ritrovino scambi autentici e colleghino l’Italia in un’unica rete italiana a cui Stazione Radio darà voce”.

Un progetto realizzato tramite il primo mezzo di comunicazione di massa che oggi è tutt’altro che obsoleto. “La radio è l’unico mezzo classico che, negli ultimi 20 anni, non solo non abbia perso, ma al contrario, abbia aumentato la quota degli investimenti pubblicitari passando da meno del 5% al 6,7% – spiega Carlo MomiglianoLa flessibilità tecnologica e l’ubiquità del mezzo hanno ulteriormente abbattuto la leva industriale di una impresa radiofonica, non rendendo più inevitabili gli elevati investimenti in frequenze fm che hanno caratterizzato negli scorsi anni, spesso come fattore chiave di successo, la storia delle imprese del settore. La formidabile connessione tra radio e territorio, e radio ed eventi sul territorio, trova riscontro sia nella resilienza delle radio locali, che assorbono stabilmente oltre il 25% dell’ascolto radiofonico (le tivù locali assorbono circa il 2% dell’ascolto televisivo), sia nel successo generato dagli eventi prodotti da radio locali”.

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Giornalista professionista e videomaker, ha iniziato nel 2006 a scrivere su varie testate nazionali e locali occupandosi di cronaca, cultura e tecnologia. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Orgogliosamente napoletana, si occupa per lo più video e videoreportage. È autrice anche di documentari tra cui “Lo Sfizzicariello – storie di riscatto dal disagio mentale”, menzione speciale al Napoli Film Festival.