La repressione: previsti 6 anni di galera
Nasce il reato di rave: messa in scena a metà per il ministro Piantedosi
Quando sono arrivate le forze dell’ordine, i partecipanti del rave stavano già lasciando il capannone vicino Modena. A tal punto che per un po’ di tempo si è pensato che non ci sarebbe stato nessun intervento della polizia. Ma il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi aveva bisogno di una messa in scena che potesse fare da cassa di risonanza alla nuova norma approvata dal Consiglio dei ministri e che porta a 6 anni la pena per chi partecipa a rave non autorizzati.
Le forze dell’ordine sono così avanzate e facilmente hanno raggiunto un accordo con gli organizzatori che hanno finito di sgomberare l’area ripulendola dai rifiuti. Un altro schiaffo a chi pensava a chissà quali scontri da sbandierare davanti all’opinione pubblica. Il primo Consiglio dei ministri del governo di destra, tanto atteso per le bollette, la guerra e in generale per una situazione economica e internazionale da far tremare i polsi, ha scelto di ignorare i temi più importanti e di puntare su quelli che invece fanno propaganda. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha scelto di salvare tutti i medici che non si sono vaccinati, abolendo l’obbligo vaccinale e permettendo loro di tornare al lavoro. La scusa è quella di poter contare su 4000 medici in più.
Ma le stime delle organizzazioni di categoria sono di tutt’altra natura: si parla di circa 2000 medici, di cui la maggior parte liberi professionisti che quindi non torneranno negli ospedali. Quelli reintegrati nelle strutture pubbliche, molto probabilmente verranno utilizzati fuori dalle corsie, perché i direttori sanitari sanno che altrimenti metterebbero a rischio la vita dei pazienti e la salute degli altri medici. Un colpo di spugna incredibile, che fa l’occhiolino ai no vax e che chiude con il discorso delle competenze. Altro che merito, sbandierato per le scuole e che lì verrà usato come una clava classista. Il merito degli scienziati, la loro competenza viene sacrificata sull’altare dell’anti-scientismo, del qualunquismo più pericoloso. Ma quel colpo di spugna usato con i medici no-vax diventa pugno duro contro chi manifesta o contro chi fa le feste. L’intervento delle forze dell’ordine al rave di Modena per fortuna non è degenerato nelle scene di violenza che abbiamo visto all’Università La Sapienza, ma la preoccupazione è che quelle immagini si possano ripetere. E se poi fuggono ulteriormente di mano?
Intanto in un governo che si diceva garantista, già al primo Consiglio dei ministri ci si inventa una nuova fattispecie di reato che possiamo sintetizzare come il reato di rave. Fumo negli occhi per un Paese le cui vere sfide sono altre e che parla solo alla pancia delle persone. Per chi organizza questo genere di eventi e occupa abusivamente edifici o terreni è prevista una pena fino a 6 anni di carcere, anziché i 2 attuali, e multe fino a 10mila euro. La norma scritta in collaborazione con Nordio rende Piantedosi orgoglioso, lo stesso orgoglio sbandierato dalla presidente del Consiglio. Ma la stretta fa gioire anche Matteo Salvini che esulta su Facebook e parla – tanto per cambiare – di “fine della pacchia”. In queste prime iniziative del governo, che il titolo di apertura del nostro giornale definisce fascio-grilline, chi annaspa sono soprattutto le opposizioni. Carlo Calenda commenta definendo assurdo il reato di invasione ma poi applaude l’azione del governo.
Quelli più in difficoltà sono i 5 stelle di Conte. Al suo partito la galera è sempre piaciuta tanto e adesso non sa bene che linguaggio usare per contrastare Meloni, vale per la giustizia come per i rave. E infatti Giuseppe Conte se ne esce in maniera più che debole: «Ben vengano azioni mirate a maggiore prevenzione e contrasto dell’illegalità ma allo stesso modo ci aspettiamo parole chiare dal titolare del Viminale sulla sfilata delle 2000 camice nere di Predappio». Non una parola sull’assurdità del voler punire con 6 anni chi partecipa a un rave. Per chi continua a dire: lasciamola lavorare, oggi la risposta è stata chiara. Nessuno scarto per quanto riguarda le misure macro economiche, poche idee su come affrontare la crisi se non tagliando il reddito di cittadinanza, molte idee su come costruire una società meno libera e fondata sulla repressione. La destra è servita!
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