In attesa di sapere “Che ne sarà di noi”, ecco un breve vademecum per orientarsi nell’intricato dedalo di ipotesi su come sarà il Natale in Campania. Domenica 20 la Campania potrebbe passare da zona arancione a gialla. Ma il Governo potrebbe imporre a livello nazionale dei giorni rossi. Il calendario potrebbe essere così ripartito: 19-20 dicembre passaggio di zona, dal 24 al 27 dicembre, dal 31 dicembre al 3 gennaio potrebbero essere giorni in cui ci sarà la zona rossa a livello nazionale. Invece la Befana dovrebbe godere di un regime meno restrittivo. Riaprono le attività, ritorna il coprifuoco alle 22 ma restano ancora vietati gli spostamenti interregionali che torneranno ad essere consentiti dal 7.

ZONA ROSSA – A meno che non sussistano le ormai note “comprovate esigenze” (lavoro, studio e salute, propria o di parenti stretti), all’interno della zona rossa non sono consentiti gli spostamenti tra comuni. Per farlo bisogna avere un’autocertificazione che attesti la necessità dello spostamento, anche per muoversi all’interno del proprio territorio comunale. Sono ovviamente ammesse le uscite per andare al lavoro o fare la spesa. Ma come hanno chiarito più volte del Faq di Palazzo Chigi, è anche consentito uscire per fare attività sportiva, una passeggiata (con o senza cane). Quest’ultima però è consentita soltanto da soli e “in prossimità della propria abitazione”.

In base all’ultimo Dpcm (quello del 3 novembre) in zona rossa sono chiusi tutti i negozi al dettaglio eccetto che i rivenditori di generi alimentari, le farmacie, le parafarmacie, i tabaccai e le edicole (anche all’interno dei centri commerciali, uniche attività aperte in queste strutture). Serrande alzate per lavanderie, ferramenta, ottici, fiorai, librerie, cartolerie, informatica, abbigliamento per bambini, giocattolai, profumerie, pompe funebri, distributori automatici. Caso particolare sono parrucchieri e barbieri che, a dispetto di tutte le altre attività di cura della persona, restano aperti.

In zona rossa non saranno consentite non solo i cenoni di Natale o Capodanno ma anche i pranzi al ritorante. Sono infatti “sospese le attività dei servizi di ristorazione – bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie – ad esclusione delle mense e del catering continuativo”. Poche limitazioni invece ai servizi di asporto o consegna a domicilio. Mentre quest’ultimo è infatti sempre consentito, qualora di volesse acquistare del cibo di persone per poi consumarlo a casa lo si deve fare prima delle 22 (con divieto assoluto di consumazione sul posto o nelle immediate adiacenze del locale).

ZONA GIALLA –  Nei “giorni gialli”, quelli ritenuti di minor rischio da parte del governo, ci si può spostare piuttosto liberamente nelle ore diurne. Non ci sono infatti grosse limitazioni, resta però ovviamente in vigore il coprifuoco. Vale a dire che è vietato uscire di casa dalle ore 22 fino alle 5 del mattino se non per validi motivi.

Entro questi limiti quindi, dato che il Dpcm non prevede un divieto specifico e quindi non sussiste un reato, volendo ci si può recare a casa di amici o parenti per scambiarsi auguri e regali. Un comportamento però fortemente sconsigliato dal governo, perché gli incontri nelle abitazioni “sono occasione di contagio, si creano condizioni di pericolo”. Nonostante il Dpcm “dei colori” originario (3 novembre) consentisse gli spostamenti liberi tra regioni gialle, a breve non sarà più consentito varcare anche i loro confini se non si è in possesso di un valido motivo (in cui non è inclusa la possibilità di raggiungere le seconde case).

Con il testo del 3 dicembre scorso infatti, il governo ha scelto di vietare “dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021 è vietato, nell’ambito del territorio nazionale, ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome”. Non solo, è bene ricordare come lo stesso provvedimento l’esecutivo ha altresì vietato ogni spostamento tra comuni nelle giornate del 25 e del 26 dicembre 2020 e del 1° gennaio 2021.

Colazione e pranzo fuori sì, aperitivo serale e cena no. È grossomodo riassumibile così la situazione delle attività di ristorazione che si trovano all’interno delle zone gialle. Bar, ristoranti, pasticcerie e pub infatti, pur nel rispetto di tutta una serie di indicazioni (tra cui il numero di ingressi contingentato e un massimo di 4 persone sedute ad ogni tavolo) possono “tranquillamente” restare aperti ma solo fino alle ore 18. Scattate le 6 di sera però osti e ristoratori possono dedicarsi alle consegne a domicilio (sempre consentite) e, ma solo fino alle 22, alla vendita di cibo da asporto, che però non può essere consumato nelle adiacenze dell’esercizio o comunque all’aperto.

Redazione

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