Le acque del Mediterraneo tornano a essere un drammatico cimitero. Il naufragio di un peschereccio carico di migranti al largo delle coste del Peloponneso, in Grecia, segna l’ennesima tragedia del mare, con la conta dei morti che, nel momento in cui scriviamo, è arrivata a più di 70. Secondo le testimonianze dei naufraghi portati in salvo sulle coste greche, il barcone avrebbe avuto al suo interno diverse centinaia di persone. Qualcuno parla di almeno 400 persone, altri 600, ma c’è chi arriva a dire anche oltre 700. Difficile in questo momento fornire una stima precisa. Quello che però appare certo è che, proprio per l’elevato numero di migranti stipati nell’imbarcazione, sono in molti a temere che il numero delle vittime possa essere ancora più alto.

Una tragica ipotesi che si unisce alle dichiarazioni di alcuni sopravvissuti secondo i quali le persone in stiva erano in larga parte donne e bambini. Il peschereccio era partito in questi giorni da Tobruk, in Libia. Alcune fonti hanno riferito che l’agenzia Frontex aveva avvertito nei giorni scorsi della presenza di alcune imbarcazioni cariche di migliaia di persone in partenza dalle coste della Cirenaica. Non è chiaro se una di quelle barche sia quella coinvolta nel naufragio.

Tuttavia, la guardia costiera greca ha detto che il peschereccio era stato individuato la sera prima del naufragio proprio dai mezzi di Frontex e dalle autorità italiane, che avevano avvertito Atene del pericolo. Due navi hanno infine offerto assistenza al barcone mentre si trovava in acque internazionali. I migranti, riferiscono le autorità elleniche, avrebbero però rifiutato preferendo continuare la navigazione verso l’Italia. Una scelta che si è rivelata fatale, dal momento che poche ore dopo, con la guardia costiera ancora nelle vicinanze, il peschereccio si è rovesciato al largo della città di Pylos.

Unanime la reazione delle istituzioni greche di fronte alla tragedia. La presidente Katerina Sakellaropoulou è partita subito per Kalamata, città dove sono stati portati i sopravvissuti. Kyriakos Mitsotakis, premier uscente, ha annullato un comizio elettorale dopo la notizia del naufragio. Dall’Europa la solidarietà dei massimi rappresentanti di Bruxelles, che ricordano come sia fondamentale lavorare affinché questi drammatici episodi non si ripetano.

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, si è detta «profondamente addolorata» per quanto accaduto al largo della Grecia e ha esortato a «continuare a lavorare insieme, con gli Stati membri e i Paesi terzi, per prevenire queste tragedie». Mentre il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel ha scritto su Twitter che la tragedia di Pylos è «un promemoria straziante che dobbiamo porre fine al business senza scrupoli dei trafficanti» confermando che «i leader dell’Ue affronteranno la questione al vertice di giugno». Mentre le onde restituiscono i corpi delle vittime, in molti esortano l’Europa ad agire per evitare che queste tragedie possano ripetersi.

Lorenzo Vita

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