Il 63° Salone Nautico Internazionale di Genova, un appuntamento di assoluto livello mondiale che è un fiore all’occhiello del made in Italy, si apre con numeri da record non solo in termini di presenze di espositori e visitatori ma anche e soprattutto in termini economici.

Infatti l’industria cantieristica italiana sta andando a gonfie vele con risultati produttivi e di mercato che di mese in mese fanno segnare continui nuovi massimi storici. Significativo è ciò che è accaduto negli scorsi mesi di maggio e giugno, quando l’export italiano di imbarcazioni da diporto e sportive, secondo l’Istat, ha toccato due nuovi record consecutivi, con esportazioni a maggio pari a 593 milioni di euro e a giugno pari a 603 milioni di euro, risultando quest’ultimo il più alto livello mensile di sempre.

I nostri cantieri hanno nel cassetto ordini per più stagioni, non riescono più a star dietro alla domanda dei clienti e quasi “implorano” il mercato di rallentare un po’, si fa per dire. Il fatto è che il mondo intero vuole gli yacht made in Italy. Siamo i leader internazionali assoluti di un settore che abbiamo saputo conquistare con un mix a 360 gradi di design, arredi, qualità dei materiali, innovazione e tecnologie che solo l’industria italiana è in grado di offrire.

Nel 2023 l’Italia è stata il primo esportatore mondiale di yacht a motore sia nella categoria da 7,5 a 24 metri di lunghezza, con 1,3 miliardi di dollari, sia nelle imbarcazioni di lunghezza superiore ai 24 metri, con 1,8 miliardi di dollari. Nel complesso l’export italiano di imbarcazioni da diporto e sportive di tutti i tipi, inclusi vele, motoscafi e gommoni, nel 2022 è stato di gran lunga il più importante al mondo, pari a 3,6 miliardi di dollari, con una bilancia commerciale con l’estero positiva di ben 3,1 miliardi di dollari.

Mentre l’economia europea è attanagliata dalla recessione, l’impeto dell’export della nostra cantieristica non accenna a fermarsi. Negli ultimi 12 mesi “scorrevoli” terminanti nel giugno scorso, le esportazioni italiane di imbarcazioni da diporto e sportive, che avevano chiuso il 2022 a quota 3,4 miliardi di euro, hanno fatto segnare un nuovo record storico di 3,7 miliardi. Il muro dei 4 miliardi potrebbe essere sfondato tra la fine di quest’anno e il 2024. Tra i principali prodotti del made in Italy, gli yacht e le altre imbarcazioni da diporto e sportive figurano tra quelle cresciute di più in termini di export dall’inizio del nuovo secolo in poi: rispetto al 2000 nel 2022 il valore delle nostre vendite all’estero è tre volte più alto. Considerando solo il nostro settore di punta, quello degli yacht con motore entrobordo, tra i principali mercati di destinazione delle esportazioni italiane nel 2022 troviamo al primo posto gli Stati Uniti, con 746 milioni di dollari, seguiti dal Regno Unito, con 419 milioni. Il nostro terzo mercato è costituito dalle Isole Cayman, con 375 milioni di dollari, seguite dalla Francia, con 264 milioni, e da Malta, con 181 milioni.

Nel settore dei superyacht, la classifica del portafoglio ordini Global Order Book stilata dalla rivista “Boat International” ha incoronato anche nel 2022 (per il 23° anno consecutivo) il gruppo italiano Azimut Benetti, che detiene nettamente il primo posto. L’analisi, aggiornata al dicembre dello scorso anno, è basata sul rilevamento del numero delle imbarcazioni in costruzione presso 189 cantieri sparsi in tutto il mondo.

 

Il cantiere della famiglia Vitelli guida la graduatoria mondiale grazie a 168 nuove unità in costruzione per una lunghezza complessiva di 5.991 metri. Il portafoglio ordini di Azimut Benetti garantisce lavoro fino al 2027 e ha un controvalore stimato superiore a 1,2 miliardi di euro. Al secondo posto della classifica mondiale si colloca il cantiere spezzino Sanlorenzo con 128 progetti per una lunghezza complessiva pari a 4.577 metri. Ma l’Italia può vantare molti altri cantieri ai vertici della classifica internazionale: The Italian Sea Group è all’ottavo posto con 1.149 metri in costruzione, Overmarine al decimo con 1.017 metri, Palumbo è in dodicesima posizione con 768 metri, mentre Baglietto è al tredicesimo posto con 749 metri e il Cantiere delle Marche al diciannovesimo con 504 metri.

Il settore della cantieristica da diporto offre lavoro in Italia a 10.332 addetti diretti (dato riferito al 2020), il 30% dei quali occupati nel polo Toscano-Ligure, che è il più importante. Per numero di addetti, Lucca (con Viareggio) è la prima provincia italiana, con 1.180 persone occupate nel settore, seguita da Torino con 1.158 persone, Pesaro e Urbino con 870 persone, Ancona con 680 persone, Forlì-Cesena con 631 persone, La Spezia con 628 perone e Massa Carrara con 619 persone. Nel Mezzogiorno la prima provincia è Napoli con 473 addetti.