Un paese in difficoltà economica, diffidente con gli immigrati, che ha poca fiducia nelle istituzioni e che vede crescere anche i negazionisti della Shoah e coloro che ‘assolvono’ Benito Mussolini. È l’identikit che fa degli italiani il 32esimo “Rapporto Italia 2020” dell’Eurispes, presentato nell’Aula Magna della Sapienza.
POCA FIDUCIA NELLE ISTITUZIONI – Meno del 15% esprime fiducia nel sistema delle Istituzioni del nostro Paese. Nel 2020, la quota di chi ha un atteggiamento positivo si ferma al 14,6% (-6,2% rispetto al 2019, anno in cui si era registrato il miglior risultato dal 2014); poco meno della metà (46,6%) indica che la fiducia non ha subìto variazioni (39% nel 2019). Gli sfiduciati, però diminuiscono dal 29,4% al 24,9%. Lo rileva il 32mo ‘Rapporto Italia 2020’ dell’Eurispes.
La Guardia di Finanza si posiziona in alto nella classifica delle tre Forze di Polizia e arriva a guadagnare l’apprezzamento di sette italiani su dieci (70,4%, +2,1% rispetto al 2019). A seguire, si posiziona la Polizia di Stato con il 69% della fiducia (-2,5% rispetto al 2019). In lieve discesa l’Arma dei Carabinieri dal 70,5% al 65,5% (-5%), la Difesa e l’Intelligence. La fiducia nei confronti di Esercito, Aeronautica e Marina si attesta intorno al 72%. Il sistema di Intelligence ottiene la fiducia del 64,1% degli italiani.Gli “Angeli in tuta rossa”Entrati a far parte della rilevazione Eurispes solo negli ultimi tre anni, i Vigili del Fuoco nel 2020 godono della fiducia dell’84,3% degli italiani, nonostante un calo di 3 punti di consenso rispetto al 2019. Le altre Istituzioni, “volano” le altre confessioni religiose (+10%) e i sindacati (+8,5%)Vanno oltre il 50% e seguono un trend positivo di consensi le associazioni dei consumatori (dal 53% del 2019 al 58,4%; +5,4%); le associazioni di volontariato (dal 64,2% al 70%; +6,2%); la Chiesa cattolica (dal 49,3% al 53,4%; +4,1%); il sistema sanitario (dal 62,3% al 65,4%; +3,1%). Di segno positivo anche i risultati delle associazioni degli imprenditori, passate dal 43,2% dei consensi nel 2019 al 49,4%.
I sindacati avanzano di ben 8,5 punti (dal 37,9% al 46,4%); le altre confessioni religiose aumentano di 10 punti (dal 29,8% al 40,2%). In lieve calo, il sistema scolastico che passa dal 67,4% al 65% e la Protezione Civile dal 79,2% al 77,8%. Stabili partiti (dal 27,2% al 26,6%) e Pubblica Amministrazione (dal 34,7% al 34,3%).
CALA IL CONSENSO DEL GOVERNO – Poco più di un quarto degli italiani (26,3%) ripone fiducia nell’attuale Governo, oltre dieci punti in meno rispetto al 2019 (36,7%). Il Parlamento registra un decremento di cinque punti con solo uno su quattro che si fida (25,4%; erano il 30,8% nel 2019). La fiducia nei confronti della Magistratura continua a crescere, sebbene non riesca ad oltrepassare la soglia della metà dei consensi (49,3%, +2,8% rispetto al 2019).
I NEGAZIONISTI DELLA SHOAH E ANTISEMITISMO – Il 15,6% degli italiani nega la Shoah. Un numero impressionante: è infatti aumentato negli ultimi quindici anni in modo molto significativo, passando dal 2,7% del 2004 al 15,6% di quest’anno. L’affermazione secondo la quale gli ebrei controllerebbero il potere economico e finanziario- prosegue il rapporto Eurispes – raccoglie il generale disaccordo degli italiani (76%), non manca però chi concorda con questa idea (23,9%). Gli ebrei controllerebbero i mezzi d’informazione a detta di più di un quinto degli italiani intervistati (22,2%), mentre i contrari arrivano al 77,7%. La tesi secondo cui gli ebrei determinano le scelte politiche americane incontra la percentuale più elevata di consensi, pur restando minoritaria: il 26,4%, contro un 73,6%. Rispetto all’affermazione che l’Olocausto degli ebrei non è mai accaduto, la quota di accordo si attesta al 15,6%, a fronte dell’84,4% non concorde. Invece,l’affermazione secondo cui l’Olocausto non avrebbe prodotto così tante vittime come viene sostenuto trova una percentuale di accordo solo lievemente superiore: 16,1%, mentre il disaccordo raggiunge l’83,8%.
Nel 2004 per oltre un terzo del campione (34,1%) gli ebrei controllavano in modo occulto il potere economico e finanziario, nonché i mezzi d’informazione, mentre oggi la percentuale risulta inferiore ad un quarto. Aumenta invece il numero di cittadini secondo i quali lo sterminio degli ebrei per mano nazista non è mai avvenuto: dal 2,7% al 15,6%. Risultano in aumento, sebbene in misura meno eclatante, anche coloro che ne ridimensionano la portata (dall’11,1% al 16,1%).
Secondo la maggioranza degli italiani,recenti episodi di antisemitismo sono casi isolati, che non sono indice di un reale problema di antisemitismo nel nostro Paese (61,7%). Al tempo stesso, il 60,6% ritiene che questi episodi siano la conseguenza di un diffuso linguaggio basato su odio e razzismo. Per meno della metà del campione (47,5%) gli atti di antisemitismo avvenuti anche in Italia sono il segnale di una pericolosa recrudescenza del fenomeno. Per il 37,2%, invece, sono bravate messe in atto per provocazione o per scherzo.
L’ASSOLUZIONE DI MUSSOLINI – Sempre nel 32esimo ‘Rapporto Italia 2020’ dell’Eurispes, al campione è stato chiesto quali affermazioni esprimono al meglio l’anima politica della maggioranza degli italiani. Trova un discreto consenso l’affermazione secondo cui “molti pensano che Mussolini sia stato un grande leader che ha solo commesso qualche sbaglio” (19,8%). Con percentuali di accordo vicine tra loro seguono “gli italiani non sono fascisti ma amano le personalità forti” (14,3%), “siamo un popolo prevalentemente di destra” (14,1%), “molti italiani sono fascisti” (12,8%) e, infine, “ordine e disciplina sono valori molto amati dagli italiani” (12,7%). Oltre un italiano su quattro (26,2%) non condivide nessuna delle opinioni presentate.
LA RINUNCIA AI CONTROLLI MEDICI – Per contenere le spese nell’ultimo anno, il 32,5% degli italiani ha rinunciato a effettuare controlli medici e di prevenzione e il 27,3% ha tagliato sulle spese dentistiche; il 24,8% ha fatto a meno di trattamenti ed interventi estetici. In misura minore, un italiano su cinque (20%) ha rinunciato a terapie ed interventi medici o a sottoporsi a visite specialistiche per la cura di patologie specifiche (20,1%). Il numero di residenti in Sicilia e Sardegna che hanno dovuto rinunciare a visite specialistiche per disturbi o patologie specifiche è quasi il doppio della media rilevata nelle altre regioni (40%, contro un dato nazionale del 20%). Lo rileva il 32mo ‘Rapporto Italia 2020’ dell’Eurispes.
IL RAPPORTO ‘NEGATIVO’ CON I MIGRANTI – Quattro italiani su dieci (40,3%) definiscono il proprio rapporto con gli immigrati “normale”, quasi uno su cinque (19,4%) parla di reciproca indifferenza, il 14,4% di reciproca disponibilità, mentre un decimo trova gli immigrati ostili (10,1%), l’8,1% li trova insopportabili, il 7,7% afferma di temerli. Secondo il 45,7% degli italiani un atteggiamento di diffidenza nei confronti degli immigrati è “giustificabile, ma solo in alcuni casi”. Per quasi un quarto (23,8%) guardare con diffidenza gli immigrati è “pericoloso”, per il 17,1% (+6,7% rispetto al 2010) è “condivisibile”, per il 13,4% è “riprovevole” (-4,3% rispetto al 2010).
I PROBLEMI ECONOMICI – Secondo la maggioranza degli italiani la situazione negli ultimi 12 mesi è rimasta stabile (37,9%), il 37,5% ha riscontrato invece un peggioramento netto o parziale. Circa un cittadino su dieci (14,3%) nota un miglioramento; il 10,3% non esprime una valutazione. Rispetto al 2019 aumentano, seppur timidamente, gli ottimisti (+1,6%) e diminuisce la percentuale di quanti ravvisano un peggioramento (-1,1%). Nelle Isole il disagio di un’economia negativa è profondo e arriva al 72%, con una distanza con le altre aree geografiche del Paese che arriva a segnare un divario tra i 30 e oltre i 40 punti percentuali. Quasi la metà delle famiglie (47,7%) è costretta ad utilizzare i risparmi per arrivare a fine mese (+2,6% rispetto al 2019); ma crescono seppur di poco quelle che riescono a risparmiare (23,7%; +1,7%).
Saldare la rata del mutuo rappresenta un ostacolo per il 34,1% degli italiani (+1,4%), mentre migliora la situazione del pagamento degli affitti (38,7%; -11,3%); in lieve discesa anche la difficoltà a pagare le utenze domestiche (26,1%; -1,6%). Far fronte alle spese mediche è un problema per il 22,3% degli italiani (+1,2%).
Nel corso del 2020 oltre la metà non ce la farà a risparmiare Il 27% degli italiani probabilmente non riuscirà a risparmiare nei prossimi dodici mesi e il 24,8% ne è certo; il 17,7% ritiene che ci siano buone probabilità di farcela e solo il 5,2% ne è sicuro. Nella crisi la famiglia resta un porto sicuro. Non potendo accedere al credito bancario, 1 italiano su 10 è vittima di usura. Un terzo degli italiani (33,3%) è dovuto ricorrere al sostegno economico della famiglia di origine per far fronte alle difficoltà economiche. Si affianca a questo dato il 12,4% di chi è stato costretto a tornare a vivere nella casa della famiglia di origine. Nel 14,9% dei casi un aiuto finanziario è arrivato da amici, colleghi o altri parenti (-0,2% rispetto al 2019).
Pur di lavorare molti accettano impieghi senza contratto (21,5%) o svolgono più lavori contemporaneamente (23,9%). Almeno un italiano su dieci (11,9%) è caduto nelle maglie dell’usura non potendo accedere al credito bancario (erano il 7,8% nel 2018 e il 10,1% nel 2019).
UNO SU DUE ‘SICURO’ NELLA PROPRIA CITTA’ – Il 53,2% degli italiani ritiene di vivere in una città abbastanza o molto sicura; sul versante opposto, il 30,4% giudica la propria città come poco o per niente sicura. La paura di subire reati negli ultimi due anni nella maggior parte dei casi è rimasta invariata (68,5%); sono diminuiti coloro che hanno più paura (dal 30% al 24,5%), ma solo il 7% afferma che la paura sia diminuita (-10,9% rispetto al 2019).
Sul tema ‘in difesa e non all’attacco: come ci si protegge’, i provvedimenti adottati negli ultimi due anni per sentirsi più sicuri hanno visto la maggioranza degli italiani installare grate alle finestre (28,7%), un sistema di allarme (28,6%) o una porta blindata (27,3%). Alcuni (11,1%) portano con sé, per sentirsi al sicuro, uno spray al peperoncino, un coltello (9,2%) o hanno acquistato un’arma da fuoco (8%).
CRITICHE A QUOTA 100 E REDDITO DI CITTADINANZA – Tra le misure attuate o proposte dal Governo le più criticate sono il reddito di cittadinanza con il 67,1% delle indicazioni negative e la Sugar Tax (67,4%); anche la Flat Tax incontra la disapprovazione dei più (62,6%).L’introduzione di Quota 100 è apprezzata da sei cittadini su dieci (59,2%) e un numero simile si esprime positivamente sull’autonomia delle Regioni (57,6%); conquista, anche se non in maniera netta, la tassa sulla plastica (51%). Lo rileva il 32mo ‘Rapporto Italia 2020’ dell’Eurispes.
ESTENDERE L’OBBLIGO SCOLASTICO – Estendere l’obbligo scolastico fino alle scuole medie superiori trova d’accordo il 52,4% degli italiani. Sei mesi di servizio civile obbligatorio finita la scuola dell’obbligo è un’idea che piace nel 54,1% dei casi. Molti meno (48,2%) concordano sull’opportunità di introdurre nel sistema scolastico un criterio meritocratico per la retribuzione degli insegnanti più bravi e preparati. Solo il 32,9% degli intervistati ritiene una proposta valida il prolungamento dell’anno scolastico fino a luglio; accolta in maniera negativa anche l’eventualità della riduzione del numero delle Università presenti in Italia (il 33,3% si dice favorevole).Tra le agenzie educative, la scuola viene relegata ad un ruolo di secondo piano e considerata formativa per la propria esperienza di vita solo nel 6,5% dei casi. È la famiglia, al contrario, ad aver influito maggiormente sull’educazione degli italiani intervistati (47%). Più dell’approfondimento dei grandi eventi storici (47,6%) i programmi scolastici relativi allo studio della storia dovrebbero privilegiare i fatti della storia recente (52,4%). Questa richiesta arriva soprattutto dai giovani (il 57,1% dei 18-24enni e il 65% dei 25-34enni).