Una legge che riordini il settore non esiste ancora e così, tra tutela della salute e i rischi per l‘ordine pubblico, con la criminalità che avrebbe campo libero sul mercato come è avvenuto nel 2020, le regioni stanno emanando leggi diverse sul gioco legale. In ballo ci sono anche più di 9 miliardi di euro, la somma che annualmente entra nelle casse dello Stato, il diritto di impresa e, soprattutto, la posizione di migliaia di lavoratori adesso a rischio. Piemonte e in Campania hanno già emanato leggi diverse sul distanziometro e anche nel Lazio, salvo deroghe in attesa di una norma nazionale che riordini il comparto, ad agosto entrerà in vigore una legge retroattiva che porterà alla chiusura di 680 esercizi. Attualmente sono 150 le norme in vigore, come ha ricordato il direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli Marcello Minenna.

LE ENTRATE

Secondo i dati comunicati dal dipartimento delle Finanze del Mef, nei primi quattro mesi del 2022 (gennaio-aprile) le entrate totali relative ai giochi (che includono varie imposte classificate come entrate erariali sia dirette che indirette) sono risultate pari a 4.854 milioni di euro (+1.307 milioni di euro) +36,8%; considerando solo le imposte indirette ,di lotto, lotterie e altre attività di gioco è di 4.643 milioni di euro (+1.288 milioni di euro, pari a +38,4%). Cifre che nel 2020, a causa del lockdown e delle chiusure, erano scese a picco con un calo del 37,85 per cento.

LA CRIMINALITA’

A lanciare l’allarme sui rischi criminalità, nel corso dell’audizione davanti alla commissione parlamentare sul Gioco illegale e le disfunzioni del gioco pubblico, è stato l’ex procuratore nazionale Antimafia Federico Cafiero de Raho, perché nel 2020, a causa della chiusura della sale Bingo e degli altri punti gioco, mentre le entrate nelle casse dello Stato diminuivano, sono cresciute esponenzialmente le attività criminali legate alle scommesse . Dall’inizio del 2020 sino ad aprile 2021, è stata scoperta dalle forze dell’ordine una sala clandestina ogni tre giorni, per un totale di 145 accertamenti e almeno mille persone denunciate, più del doppio rispetto al 2019.

IL LAZIO

In origine la legge regionale del Lazio stabiliva che, nel caso di nuove installazioni, fosse necessario rispettare la distanza di 500 metri dai luoghi sensibili. Tuttavia nel febbraio 2020, nel collegato di Bilancio, un emendamento ha esteso i limiti a tutte le attività esistenti a far data dal 28 agosto 2021, la norma sarebbe così retroattiva. A evidenziare le conseguenze concrete della legge è stato Paolo Feltrin, direttore dell’Istituto Tolomeo studi e ricerche. In base all’analisi che ha elaborato, i rischi riguardano prevalentemente i posti di lavoro, per i 16.255 occupati del settore sui quali ha lanciato l’allarme anche la Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi), che ha espresso preoccupazione per i bar con postazioni slot . Il Lazio, dove sono calcolati 1,8 milioni di giocatori, garantisce attraverso il gioco legale, entrate pari a 1,1 miliardo di euro, pari al 10% di quello italiano. Si tratta di una fetta di mercato che continuerebbe comunque a esistere e a attrarre giocatori. Con l’abbattimento di circa 680 esercizi, rischia di trasferirsi massicciamente in mano alla criminalità organizzata.

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