Una discesa libera quella di Giuseppe Conte e del suo Movimento 5 Stelle. Un partito con la sola identità giustizialista e opportunista, legato a bonus, superbonus e sussidi vari, pronto a fare e disfare alleanze a destra e a sinistra e a cavalcare, vedi il caso di Bari (con relativa batosta elettorale), le disgrazie o presunte tali dei partiti altrui.

La resa dei Conte…

In casa 5 Stelle la resa dei conti, o di Conte, è più vicina che mai. I mal di pancia interni e della vecchia guardia potrebbero adesso far sentire la propria voce dopo l’ennesima batosta elettorale dell’ex premier, l’avvocato del popolo capace di dilapidare un vero e proprio tesoro di preferenze su tutto il territorio nazionale, a partire dal Sud Italia. Eppure i 5 Stelle di Conte venivano tenuti in grande considerazione dai sondaggi pre elettorali (addirittura veniva dati a ridosso o quasi del Pd, dal 15% a salire). E invece ancora una volta l’offerta politica di Conte si scioglie come neve al sole nel giorno del voto. Un misero 9,9% che conferma il Movimento terzo partito ma tallonato da Forza Italia e Lega. Dopo le magre figure alle regionali in Sardegna (dove la governatrice è del Movimento nonostante il risultato deludente del partito), Abruzzo, Basilicata, ecco arrivare il punto di non ritorno con lo stesso Conte che ha finalmente ammesso la necessità di avviare una riflessione dopo l’ennesima mazzata.

L’affondo di Casaleggio: “Farsi da parte”

A gettare benzina sul fuoco ci pensa in primis Davide Casaleggio, presidente di Rousseau e figlio di Gianroberto che fondò il Movimento insieme a Beppe Grillo. Durissimo l’affondo dopo il “risultato disastroso. Quando . sottolinea – prendemmo il 21% alle europee del 2014 Grillo si prese il Maalox. Adesso Macron con un 15% chiama le elezioni. Sicuramente servirà una decisione importante”. Casaleggio, raggiunto dall’agenzia LaPresse, paragona il Movimento ad un’azienda malconcia: “Parlo da un punto di vista aziendale: un amministratore delegato che gestisse un’azienda in questo modo metterebbe a disposizione il proprio ruolo”.

Movimento 5 Conte…

Le ragioni della debacle del Movimento sono da ricercare nell’atteggiamento di Conte: “Si è voluto trasformare un movimento di milioni di persone in un partito unipersonale, cambiando una regola alla volta e pensando di poter fare meglio. A ogni regola che è venuta meno si sono persi voti: alle politiche 6 milioni, qui altri 2 milioni. Credo sia necessario un po’ rivedere le cose”. Quanto al futuro del M5S, “più che interrogarsi di questo bisognerebbe porsi come obiettivo finale quello di coinvolgere gli italiani: il fatto che il primo partito sia quello dell’astensione dovrebbe far capire a tutta la classe politica che dovrebbe rivedere il suo ruolo”, aggiunge Casaleggio, che cita il suo ultimo libro, ‘Algoritmi al potere’, “il cui tema principale è quello di coinvolgere le persone in prima persona tramite i nuovi strumenti a disposizione. Se internet ha permesso la creazione di movimenti digitali come l’M5S, con l’intelligenza artificiale si può creare un nuovo modo di fare politica”.

Toninelli e la nostalgia Grillo: “Quando c’era lui…”

Da Casaleggio all’ex ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, celebre in passato per alcune gaffe da far invidia anche all’attuale ministro Lollobrigida. Per Toninelli, il cui rancore verso il Movimento è palese, in passato – ha commentato a Radio Cusano Campus -“univamo le persone aldilà delle ideologie politiche, sulle idee di un programma. Questa programmazione del futuro è venuta meno all’interno del M5S che si è politicizzato e in quanto tale ha dovuto sostituire le idee con la tattica e la tattica lo ha portato in un campo di centrosinistra definito con un aggettivo imbarazzante che non significa niente che è “progressista” e di conseguenza è stato identificato dalle persone come un partito percepito come gli altri. Non è più un partito rivoluzionario”. Da qui il ricordo nostalgico a Beppe Grillo: “Lui faceva sognare, entusiasmava le persone che, emozionandosi o incazzandosi, partecipavano e partecipando andavano a votare. Conte è un tecnico, bisogna avere il coraggio di dire che è una brava persona ma i tecnici non hanno capacità di emozionare”.

Fico e la nostalgia dei meetup

Prova a vedere il bicchiere mezzo pieno Gilda Sportiello che nel corso del suo intervento chiama in causa Roberto Fico, l’ex presidente della Camera, fedelissimo di Beppe Grillo e di conseguenza rappresentante di quella vecchia guardia che non ha digerito appieno la rivoluzione dell’avvocato del popolo. La deputata Sportiello ricorda che “in Campania siamo una forza politica trainante e le percentuali fotografano un lavoro sul territorio che i cittadini apprezzano”. Da qui il ricordo, anche in questo caso nostalgico, alle origini del Movimento e a Roberto Fico: “Il risultato ottenuto è il segnale che il percorso iniziato a Napoli, prima con i meetup e quindi con il M5S, prosegue ed è riconosciuto dalla comunità anche grazie all’impegno quotidiano di attivisti, coordinatori, consiglieri, assessori, parlamentari e di Roberto Fico che da sempre è punto di riferimento del Movimento: una squadra, quella di Napoli, profondamente radicata sul territorio. Il M5S si conferma la forza politica che pone l’attenzione alla lotta alle diseguaglianze, alla giustizia sociale, al riconoscimento dei diritti, alla sanità pubblica. Si sta battendo contro lo scellerato provvedimento dell’autonomia differenziata che danneggia il Sud. Con coerenza, lavoriamo per affrontare anche le prossime sfide. A Napoli, come Movimento 5 stelle, ci siamo e continueremo ad esserci. Ai parlamentari eletti, e in particolare al nostro Pasquale Tridico, auguro un buon lavoro: ci siamo e ci saremo”. Sportiello però dimentica che al Sud, soprattutto in Campania e Sicilia, il Movimento ha fatto incetta di voti in passato grazie al reddito di cittadinanza. Non è da escludere che, che in questo caso, qualche elettore ‘nostalgico’ abbiamo voluto dare fiducia al partito di Conte nella speranza di tornare a beneficiare del sussidio.

Nessun commento, per il momento, da parte dell’ex Alessandro Di Battista.
 

Giovanni Pisano

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