Se dalla Russia ci arrivano le immagini di una donna bloccata e malmenata sull’asfalto dalla polizia, di questo ragazzino pestato a sangue, perfino di una 77enne sopravvissuta all’assedio di Leningrado arrestata nelle proteste contro l’invasione dell’Ucraina è anche grazie, e soprattutto, alla ong OVD-Info. È il media indipendente russo che citano tutti i giornali occidentali nel riportare la repressione del dissenso nelle piazze: da Mosca a Ekaterinburg, da San Pietroburgo a Novosibirsk sono stati oltre 13mila gli arresti, 5.016 in 60 città soltanto ieri. Anche bambini. Il dato a soli 11 giorni dall’inizio dell’operazione militare di “smilitarizzazione” e “denazificazione” secondo la propaganda del Presidente Vladimir Putin.

Nessuno sta bombardando le città russe ma è da anni che qui è impossibile sentirsi al sicuro – dice a Il Riformista la portavoce dell’ong Maria Kuznetsova – Decine di persone che conosciamo personalmente sono state arrestate, torturate, incarcerate. Sono diverse centinaia i prigionieri politici nel Paese”. Lo scorso settembre OVD-Info è stata definita un “agente straniero” dal ministero della Giustizia. A dicembre il sito era stato bloccato. E lo è tutt’ora. Questa sorta di Radio Londra del web continua a lavorare, anzi a farlo – “abbiamo preso una serie di misure per aumentare la sicurezza” – più del solito visto il precipitare degli eventi. La settimana scorsa la Duma ha approvato all’unanimità un disegno di legge che ha innalzato fino a 15 anni di carcere la pena per chi pubblica quelle che il Cremlino considera fake news. Bavaglio, di fuga o di silenzio, per corrispondenti e inviati: almeno 150 giornalisti hanno lasciato il Paese. Pochi giorni prima le autorità avevano vietato ai media di usare le parole “invasione” e “guerra”. Il Roskomnadzor, l’autorità che regola le comunicazioni, ha bloccato Facebook e Twitter.

“La società è divisa – spiegano dall’ong – è comunque importante capire che solo una parte marginale di nazionalisti supporta l’annessione di territori. Decine di milioni di persone che sostengono Putin sono vittime di propaganda senza precedenti. Allo stesso tempo, il lavoro dei media indipendenti è stato de facto proibito. Da questa settimana è in vigore una censura militare anti-costituzionale. Da molto prima della guerra il regime aveva bandito diversi mezzi di comunicazione ed etichettato altri come agenti stranieri minando la fiducia della gente”. Secondo l’organizzazione il rifiuto della guerra cresce anche in regioni dove di solito non ci sono manifestazioni.

OVD è attiva dal 2011, fondata dal giornalista Grigory Okhotin e dal programmatore Daniil Beilinson. Denuncia persecuzioni, abusi da parte delle autorità di polizia, provvede all’assistenza legale, monitora i casi di violenza sui prigionieri politici, compila report e pubblica news. Dal 2013 il main partner del progetto è diventato il Memorial Human Rights Center – solo ieri a un picchetto pacifista nei pressi del Cremlino è stato arrestato Oleg Orlov, 68 anni, esponente di spicco di Memorial, la più prestigiosa e longeva Ong russa per i diritti umani in Russia, chiusa  lo scorso dicembre dalla Corte Suprema: “pericolo pubblico”.

OVD continua a pubblicare storie, a far viaggiare foto e video sui social network. Non rivelano da dove: questioni di sicurezza. “È impossibile giudicare quale sia il vero obiettivo di Putin. Può essere la conservazione a ogni costo dello stesso regime. E comunque non sappiamo se stia agendo razionalmente. Soltanto con la resilienza degli ucraini e la lotta attiva della società civile russa si può fermare tutto questo. Sia gli ucraini che i russi hanno bisogno, ora più che mai, del sostengo internazionale”. La Russia si trova a un bivio della storia? “È troppo presto per dirlo. I cittadini russi non sono colpevoli dei crimini di Putin e del suo regime. Sono vittime di Putin proprio come lo sono gli ucraini. Abbiamo molto da fare per ricostruire il Paese. Il destino di 150 milioni di persone e la stabilità dell’intera regione dell’Eurasia dipendono da questo”.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.