What’s up, Europe?
Niente più false “Toscana” in giro per l’Europa
Dopo lo scandalo di qualche mese fa sulla Toscana Occitania, in Francia si è registrato un definitivo passo indietro. Il tentativo di copiare la Toscana è finalmente al capolinea nella regione francese, giacché la prefettura del Tarn (il distretto dell’area) ha appena dato l’ok al cambiamento del nome. “Un passo indietro doveroso, che vuole così porre fine alle incomprensioni italiane sulla denominazione dei territori”. Lo scrive sui social l’eurodeputato di Italia Viva Nicola Danti, vicepresidente di Renew Europe, commentando la decisione del dipartimento dell’Occitania. “Fui il primo ad occuparmi del caso e sono soddisfatto dell’esito finale. Abbiamo ribadito che la Toscana è unica ed inimitabile. Basta concorrenza sleale”.
Pericolo ultra-sovranisti europei: Gozi avverte, mai una maggioranza europea con loro
Salvini a Firenze il 3 dicembre con i sovranisti di estrema destra, suoi alleati in Europa. La Meloni nominata da Politico, il famoso giornale della bolla europea, come la “pragmatica” dell’anno. I sondaggi sulle elezioni europee che segnalano la probabile crescita delle forze sovraniste al Parlamento europeo. Nonostante questo quadro, c’è chi crede – e i numeri alla mano tuttora gli danno ragione – che la Commissione europea del 2024 sarà ancora predominata da forze pro-europeiste. Sandro Gozi, eurodeputato di Renew Europe, ha recentemente esclamato ad Huffpost: “Mai alleanze con Meloni dopo le europee: se vota von der Leyen non sarà decisiva”. Secondo il segretario generale del PDE “è chiaro che con i partiti di Identità e democrazia, con i Wilders, le Le Pen o Alternative für Deutschland, è impossibile costruire alcunché e nessuno lo vuole al Parlamento europeo”.
Consiglio europeo: partita ad alto rischio
I leader dell’UE sono pronti a prendere decisioni storiche al summit di metà dicembre, riguardanti l’inclusione dell’Ucraina nell’Unione e la conclusione di un accordo di bilancio chiave per lanciare un salvagente da 50 miliardi di euro all’inciampante economia di guerra di Kyiv. Il meeting dovrebbe indicare che, nonostante la distrazione politica rappresentata dalla guerra in Medio Oriente, l’UE è pienamente impegnata a favore dell’Ucraina. Il principale ostacolo, ma di certo non l’unico, è la minaccia del primo ministro ungherese Viktor Orbán di bloccare tutti gli aiuti dell’UE all’Ucraina e l’adesione all’Unione. Secondo alcuni funzionari e diplomatici europei di alto rango, questo potrebbe diventare “uno dei Consigli europei più difficili”. Staremo a vedere, e vi aggiorneremo – come sempre – la prossima settimana.
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