Tra un mese ‘Nevermind’, iconico album dei Nirvana del compianto Kurt Cobain, compirà 30 anni di vita, ma la pietra miliare del grunge torna a fare notizia. Il motivo? Il bambino che compariva su quella copertina rimasta nella storia, mentre inseguiva sott’acqua una banconota da un dollaro, ha deciso di fare causa alla band.

Spencer Elden, oggi 30enne, sostiene che il suo nudo in quella copertina costituisce pornografia con utilizzo di bambini. Non solo: il suo avvocato, Robert Y. Lewis, ha spiegato che quella immagine, con la presenza di una banconota, trasforma il bambino ritratto in un “sex worker”.

Il sito americano Tmz, che ha consultato le carte di Elden e del suo legale, scrive che il 30enne all’epoca dei fatti non avrebbe potuto dare il suo assenso all’uso dell’immagine (aveva solo quattro mesi), né l’avrebbero fatto i suoi tutori legali dell’epoca.

La foto scattata nel 1991 del fotografo Kirk Weddle era stata possibile grazie al padre di Spencer, Rick, che per quello scatto ottenne 200 dollari. Nella causa intentata ai Nirvana, alla casa discografica e allo stesso Weedle, Elden parla di “danni permanenti” dovuti alla copertina di ‘Nevermind’, ma anche di “stress emotivo estremo e permanente con manifestazioni fisiche, interferenze col normale sviluppo educativo, perdita di guadagni, spese per far fronte a problemi medici e psicologici, perdita della gioia di vivere e altre perdite che saranno descritte e provate al processo”.

Eppure Spencer Elden, che oggi vive a Los Angeles, non aveva avuto problemi nel ricreare quella copertina in occasione dei 25 anni del disco, prestandosi ad uno scatto realizzato dal fotografo John Chapple con la stessa posa, ma questa volta indossando un costume di bagno.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia