“No alla sostituzione etnica, incentivare le nascite”, il ministro Lollobrigida evoca le teorie dei suprematisti bianchi

Tra una battuta sulla denatalità e una sull’immigrazione e sulla necessità di regolare i flussi e gli ingressi in Italia, il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida compie l’ennesimo disastro comunicativo di questa maggioranza e del governo Meloni.

Non possiamo arrenderci al tema della sostituzione etnica, gli italiani fanno meno figli e li sostituiamo con qualcun altro. Non è quella la strada”, dice infatti il cognato della premier intervenendo al congresso nazionale della Cisal (la Confederazione italiana sindacati autonomi lavoratori), rispondendo alle critiche sul tema migranti.

Per Lollobrigida, che rilancia sostanzialmente le teorie complottiste care all’estrema destra come quella della “grande sostituzione”, il complottone internazionale popolare tra i suprematisti secondo i quali vi sarebbe una cospirazione globale per sostituire la “popolazione bianca”. Teoria, ovviamente priva di base scientifica, che drammaticamente è diventata anche la “base ideologica” dietro numerose stragi per mano di estremisti di destra, da Utoya a Pittsburgh, fino a quella di Christchurch.

Teoria che, come ricorda il giornalista Leonardo Bianchi su Twitter, era già stata rilanciata nel 2015 da Matteo Salvini, denunciando il “genocidio dei popoli padani” e la “pulizia etnica” della Padania coordinata dall’Unione Europea, mentre l’attuale premier diceva che era in atto un piano di “sostituzione etnica” in Italia e Europa, voluto “dal grande capitale e dagli speculatori internazionali”.

Secondo il ministro “va costruito un welfare per consentire di lavorare a chiunque, di lavorare e avere una famiglia. Non possiamo arrenderci al tema della sostituzione etnica”. “Le nascite non si incentivano convincendo le persone a passare più tempo a casa” ha sottolineato Lollobrigida, il modo “è costruire un welfare che permetta di lavorare ed avere una famiglia, il modo è sostenere le giovani coppie a trovare un’occupazione, il modo è mettere in condizione tutti di leggere un dato che vede la crescita demografica viaggiare in parallelo su una migliore assistenza anche all’interno del nostro territorio nazionale, le regioni dove c’è meno welfare vedono un calo demografico molto più importante rispetto alle altre“.

Dichiarazioni che provocano un polverone. Per la segreteria del Partito Democratico Elly Schlein quelle di Lollobrigida sono “parole disgustose, inaccettabili da chi ricopre il suo ruolo. Ci riportano agli anni ’30 del secolo scorso sono parole che hanno il sapore del suprematismo bianco”, è stata la risposta della leader Dem parlando dell’uscita del ministro durante una manifestazione organizzata da Tavolo asilo e immigrazione a Roma contro il decreto Cutro. “Mi auguro che Giorgia Meloni e il governo prendano le distanze da queste dichiarazioni – ha aggiunto Schlein – fatte per altro nel giorno in cui il presidente Mattarella si trova in visita ad Auschwitz“.

Dello stesso avviso anche il leader di Azione Carlo Calenda, che su Twitter evidenzia che “riesumare il vecchio refrain della ‘sostituzione etnica’ riporta il Governo ad una postura incompatibile con una presenza autorevole in Europa. Siamo di fronte ad un’involuzione sbagliata e pericolosa per l’Italia“. Quasi in coro anche le accuse che arrivano dall’eurodeputato di Italia Viva Giosi Ferrandino: “È avvilente sentire un ministro della Repubblica rievocare il tema della sostituzione etnica, parlando di immigrazione. I comizi della destra aumentano i problemi e creano sempre più distanza con l’Europa“.

A difendere il ministro è il collega di partito Alfredo Antoniozzi, vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, secondo cui “c’è da trovare una fessura semantica in ogni parola detta da un esponente del Governoanche quando, come in questo caso, si tratta di messaggi chiaramente lineari. Dobbiamo aiutare le tante coppie italiane che non possono sostenere la genitorialità e creare servizi adeguati: se le parole di Lollobrigida diventano motivo di scontro significa che la volontà di polemica sterile supera qualsiasi volontà di collaborazione su temi che dovrebbero essere condivisi“.