Nonostante gli spot propagandistici sulle giovani donne tornate regolarmente tra i banchi di scuola, in Afghanistan il ritorno al potere dei talebani sta portando rapidamente ad una rigida applicazione della sharia, la ‘legge islamica’.
Così nella provincia di Herat, quella difesa dagli italiani fino al giugno scorso, i nuovi amministratori appartenenti al movimento islamico hanno vietato le classi miste nell’università. “La prima fatwa talebana: università di Herat, no a classi miste”, così titola infatti l’agenzia di stampa afghana Khaama.
I talebani hanno quindi ordinato alle università private di impedire alle ragazze l’accesso alle classi miste. Il mullah Farid, responsabile dell’Emirato islamico per l’istruzione superiore, ha infatti chiarito che le classi miste devono essere abolite perchè “questo sistema è la radice di tutti i mali della società”.
L’abolizione potrebbe avere consegne disastrose sulla possibilità di avere una istruzione per le donne: più professori hanno già avvertito che, poiché le università non possono permettersi il costo di organizzare corsi separati, migliaia di giovani studentesse rischiano di non poter più frequentare corsi.
BARADAR A KABUL – Ma da Kabul arriva anche la notizia del ritorno trionfante nella capitale del mullah Abdul Ghani Baradar, cofondatore dei talebani, uomo del negoziato di Doha e capo capo dell’ufficio politico del movimento.
Baradar sarebbe arrivato già ieri sera nella capitale da Kandahar, doveva aveva fatto ‘scalo’ dal Qatar. “Incontrerà altri leader e politici per un nuovo governo inclusivo“, ha detto un funzionariorio talebano all’Afp. Come noto Baradar era stato arrestato nel 2010 in Pakistan, dove era rimasto in carcere per otto anni, fino alla decisione dell’amministrazione Trump di liberarlo per fargli condurre i negoziati per il fronte talebano con gli stessi Stati Uniti.