Paura per un 'venerdì nero' della logistica
No Green pass, portuali e autotrasportatori ‘aprono’ a trattative: “Rinviare il certificato”
Contro il rischio che il settore della logistica si blocchi a partire da domani, 15 ottobre, data di entrata in vigore dell’obbligo di Green pass in tutti i luoghi di lavoro, ora i sindacati di categoria chiedono di aprire una trattativa col Governo.
Una possibilità che al momento appare remota, vista la linea della fermezza dimostrata fino ad oggi dall’esecutivo guidato da Mario Draghi.
IL BLOCCO DEI PORTUALI – A chiedere il dialogo col governo è Alessandro Volk, componente del direttivo del Coordinamento lavoratori portuali Trieste, alla vigilia dello sciopero nel porto giuliano, il più grande d’Italia dove su 950 lavoratori il 40% non ha il certificato verde.
“Siamo determinati sulle nostre posizioni, ma siamo sempre disponibili a discutere con chiunque”, spiega Volk, che apre a trattative. Se il governo posticipasse l’obbligo del Green pass “nel caso prenderemmo nota e ci adegueremmo, non avrebbe senso domani bloccare il porto. Se ad esempio il Governo proponesse una proroga al 30 ottobre sarebbe una mossa intelligente da parte del Governo per prendere un po’ di tempo e trovare poi una soluzione”.
IL GARANTE: “SCIOPERO ILLEGITTIMO” – Ma il blocco del porto proclamato dal sindacato Clpt, il Coordinamento lavoratori portuali Trieste, sigla vicina all’Unione dei sindacati di base (Usb), è stato dichiarato dichiarato illegittimo dalla Commissione di garanzia degli scioperi. A renderlo noto è stato un comunicato firmato dal presidente della commissione, Giuseppe Santoro Passarelli.
Il ‘no’ allo sciopero è stato bocciato però dagli stessi portuali, pronti a manifestare nonostante il parere contrario della commissione. “Crediamo che qui il governo lanci un chiaro messaggio: ‘Siamo in dittatura e si fa come vogliamo noi’. Bene, il Coordinamento lavoratori portuali di Trieste risponde che crediamo nella Costituzione italiana e quindi siamo convinti di essere in democrazia. Democrazia contro dittatura? La democrazia vincerà”, spiegano dal Coordinamento.
LA PROROGA DEGLI AUTOTRASPORTATORI – Ma su posizioni simili si esprime anche Umberto Ruggerone, presidente di Assologistica-Confindustria. Il settore della logistica su gomma deve già fare i conti con una “cronica mancanza di personale“, circa 20mila autotrasportatori, e alla luce dell’ormai prossima obbligatorietà del certificato Ruggerone stima che siano “il 30-40%” il personale che potrà mancare da domani.
La soluzione proposta dal presidente di Assologistica-Confindustria? Per Ruggerone, è arrivato il momento di mettere “tutta la filiera dei trasporti attorno a un tavolo e ragioniamo insieme su come applicare le norme sul Green pass“.
L’ipotesi messa in campo da Ruggerone è di una proroga dell’entrata in vigore del certificato, “diciamo di almeno 15 giorni”. “Nel merito delle questioni, si potrebbe per esempio considerare la possibilità di non pretendere il Green pass dagli autisti che restano in cabina e non hanno contatti con altri. E poi bisogna capire meglio come andrebbero svolti i controlli a campione. Non vorrei che alla fine la norma venisse aggirata, per esempio controllando soltanto chi il pass ce l’ha, spiega Ruggerone.
LA POSIZIONE DEL GOVERNO – L’appello di autotrasportatori e portuali è andato però a sbattere contro il muro dell’intransigenza del governo, che non è intenzionato a fare alcun passo indietro sull’obbligo del Green pass dal 15 ottobre,
Il certificato verde sarà obbligatorio da domani, come da previsioni. Esclusa ogni possibilità di mediazione con i portuali di Trieste, che avevano chiesto una proroga al 30 ottobre per arrivare ad una nuova soluzione.
Unica ‘apertura’ dell’esecutiva riguarda un nuovo intervento sul prezzo dei tamponi. Due le strade percorribili: una riduzione dei costi, senza però arrivare al test gratuito chiesto da manifestanti e da parte della politica, da Grillo a Salvini passando per Giorgia Meloni; oppure un credito d’imposta che possa permettere alle imprese che si fanno carico del costo dei tamponi di detrarne l’onere.
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