Un messaggio anonimo, una lettera con la localizzazione della piccola Noemi Zanella, la bambina (che tra pochi mesi compirà 10 anni) scomparsa a metà 2021 in Polonia dopo essere partita insieme alla madre. L’ha ritrovata così papà Filippo Zanella, 47enne fisioterapista di Cesena, che dopo anni di ansia e preoccupazione può finalmente abbracciare la sua piccolina. L’uomo negli ultimi mesi si era trasferito nel Paese dell’Est Europa per cercarla di persona dopo i tentativi senza esiti da parte delle forze dell’ordine.

“Mia figlia ritrovata non grazie alle forze dell’ordine”

Noemi Zanella è stata ritrovata dal papà a Rzeszòw, piccola cittadina polacca al confine con l’Ucraina dove, un anno dopo la scomparsa della piccola, è iniziata la guerra ‘grazie’ all’invasione russa. Il ritrovamento è avvenuto ieri, mercoledì 5 giugno, dopo un messaggio anonimo arrivato sul cellulare dell’uomo che in videoconferenza dall’Ungheria, dove si è fermato per una sosta prima di rientrare in Italia, spiega il “miracolo”. “Il ritrovamento di mia figlia non è avvenuto grazie alle forze dell’ordine”, ha precisato Zanella parlando di “una situazione di collusione della polizia polacca, con le spie interne che facevano il doppio gioco”.

La piccola Noemi sparita nel 2021

La piccola era sparita nel 2021 insieme alla madre, dalla quale l’uomo si era da poco separato. Alla donna, di nazionalità polacca, nel 2023 è stata tolta la potestà genitoriale. Zanella, che a inizio 2024 si è trasferito in Polonia per cercare di persona la figlia, spiega l’ultimo inseguimento, avvenuto dopo quasi un mese di appostamento con un investigatore privato.

Insieme alla madre, che nelle ultime settimane lo ha raggiunto in Polonia, aveva appurato che la figlia Noemi “usciva di casa per stare in chiesa e ci rimaneva 5-6 ore al giorno, poi tornava a casa. Non aveva una scuola o amici, non ha mai avuto contatti con italiani”. Poi la svolta: Zanella riceve un messaggio di “un misterioso angelo custode, una persona che mi ha inviato una lettera con posta prioritaria in cui era indicata la posizione esatta di mia figlia. Non abbiamo la più pallida idea di chi sia, forse qualche persona all’interno della Caritas o qualche personalità ecclesiastica”.

Il viaggio per tornare in Italia

Ma quando l’investigatore ha riferito al giudice l’indirizzo in cui si trovavano madre e figlia e questo lo ha comunicato alla polizia, le due sono scappate. “Abbiamo dovuto farlo per strada, è stato molto difficile perché la madre era violenta”, racconta Zanella. Una volta riabbracciata la figlia (la madre è scomparsa nuovamente nel nulla), il fisioterapista romagnolo pensa solo a tornare quanto prima a casa.

Zanella, l’attacco a polizia e autorità

Adesso, come detto, si trova in Ungheria dove spiega: “Mia figlia sta bene, è serena, si trova in un’altra stanza con la nonna, stanno giocando e guardando i cartoni animati. Purtroppo lei non riesce più a parlare agevolmente l’italiano, ma in questi sei mesi mi sono messo a studiare il polacco”. Anche perché dalle autorità locali non ha ricevuto supporto: “Mia figlia non era nemmeno stata inserita nel registro delle persone scomparse”. Così come “dalla politica, sia italiana che polacca, non abbiamo avuto nessun appoggio, solo chiacchiere“.

Negli anni scorsi Zanella era arrivato a parlare di un vero e proprio “rapimento” da parte dell’ex compagna con il tribunale dei minori dell’Aja che si era pronunciato due volte ribadendo la medesima cosa: ovvero il rientro in Italia della bambina.

Ma Forza Italia ringrazia Tajani

Nonostante le parole di Zanella, prova a metterci la ‘bandierina’ Rosaria Tassinari, deputata e coordinatrice regionale di Forza Italia per l’Emilia-Romagna secondo cui “l’operazione è stata resa possibile dal lavoro congiunto dell’Unità per la Tutela degli italiani all’estero della Farnesina e della nostra Ambasciata a Varsavia, in stretto coordinamento con le altre Autorità competenti. Sin dall’inizio della vicenda, la nostra Rappresentanza si è attivata per prestare assistenza al Sig. Zanella, mantenendo stretti contatti con i suoi legali e sensibilizzando le Autorità locali sull’importanza di ritrovare la bambina. Il caso era inoltre stato più volte affrontato dalla Task Force Minori contesi, gruppo di lavoro interministeriale presieduto dalla Farnesina con la partecipazione di funzionari del Ministero dell’Interno e del Ministero di Giustizia. E’ una bellissima notizia oltre che per la famiglia Zanella anche per tutta la Romagna”.

A prescindere dalle versioni discordati di Zanella e Tassinari, lascia quanto meno perplessi il tentativo di associare ad un partito l’attività ordinaria di un ministro degli Esteri.

Redazione

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