“Il campo largo non esiste”. Con queste parole Angelo Bonelli ha affossato l’alleanza a sinistra tra i partiti di opposizione. Il voto alla Camera sulle nomine Rai lo ha confermato: a essere eletti sono stati Federica Frangi, indicata da Fratelli d’Italia, e Roberto Natale, di Avs, come componenti del Cda della Rai. Ad annunciarlo è stato il vicepresidente Giorgio Mulè dopo lo spoglio delle schede. Mentre al Senato sono stati eletti Antonio Marano e Alessandro di Majo.

Nomine Rai, “il campo largo non esiste”: in Parlamento Conte e Bonelli si spartiscono il Cda con la destra

Per Frangi i voti sono stati 174, arrivati da tutte le forze di maggioranza, mentre quelli per Natale 45 su cui sono confluiti i voti del Movimento Cinque Stelle e di Alleanza Verdi e Sinistra. I voti dispersi invece sono stati tre, sei le schede bianche e tre quelle nulle. Il Pd, insieme ad Azione e Italia Viva, sono invece rimasti fuori e non hanno votato. Al Senato invece Marano ha preso 97 voti mentre Di Majo 27. Un voto è andato a Ruggero Aricò, sono risultate due schede bianche e quattro nulle. Marano, in quota Lega, è un manager della provincia di Foggia, di 68 anni, che ha maturato una ventennale esperienza in Rai dove ha diretto Rai2 per poi diventare vicedirettore generale del Servizio pubblico e, tra il 2016 e il 2020, presidente di Rai Pubblicità e attuale direttore commerciale della Fondazione Milano-Cortina. Alessandro Di Majo, invece, è in quota Movimento cinque stelle ma votato anche da Avs, era componente uscente del Cda Rai dove fu eletto nel luglio 2021 sempre dal Senato.

Bonelli: il campo largo non esiste

“Il campo largo non esiste. Perché se esistesse avremmo una situazione differente. È un lavoro che dobbiamo fare con molta pazienza, ci riusciremo. Abbiamo molti punti in comune, ma sulla Rai abbiamo una valutazione diversa. Noi non riteniamo saggio lasciare a Telemeloni il controllo del cda”. Sono le parole del leader di Europa Verde Bonelli, pronunciate a piazza Cavour a Roma a margine del deposito delle firme raccolte per il Referendum contro l’Autonomia.

Conte: Cda Rai non è una poltrona

“Il cda non è una poltrona. Sono funzioni di controllo e vigilanza” ha invece commentato il presidente del M5s Giuseppe Conte, sempre da piazza Cavour. “Chi non vuole occupare le poltrone in Rai dica ai suoi ‘uscite fuori dalla Rai e abbandonate le poltrone'”, ha aggiunto l’ex premier, concludendo: “La riforma della governance della Rai non si può fare in tempi rapidi. E nel frattempo cosa facciamo? Rimaniamo senza cda? Lo lasciamo quindi a Giorgia Meloni e alle forze di maggioranza, senza esercitare neppure quel minimo controllo per il pluralismo e per le funzioni di vigilanza e di controllo?”.

Rai, Schlein: noi coerenti, altri hanno cambiato idea

“Sulla Rai la posizione del Pd è quella di tutte le opposizioni fino a ieri. Al massimo chiedete ad altri perché hanno cambiato quella posizione. Rimaniamo coerenti con l’idea che sia sbagliato rinnovare un cda che è fuori legge perché il Media Freedom Act è già entrato in vigore” ha invece tuonato la segretaria del Pd Elly Schlein. Un riferimento preciso sia a Conte sia alla coppia Bonelli/Fratoianni.

Redazione

Autore