La storia della piccola Arianna Manzo, di Cava de’ Tirreni , provincia di Salerno, si infittisce ogni giorno di assurdità. In tanti la conoscono come “la bambina di legno”, ha quasi 18 anni e quando aveva 3 anni è tetraplegica, sorda e ipovedente a causa della errata somministrazione in ospedale di un farmaco: malgrado la famiglia Manzo abbia visto riconosciuto l’enorme danno subito, quantificato dai giudici in 3 milioni di euro, il “condannato” non ha ancora pagato l’imposta relativa alla sentenza, che con le more arriva a oltre 81mila euro, e l’Agenzia delle Entrate ha inviato l’avviso di pagamento alla famiglia che ora rischia un pesante pignoramento.

Non basta il danno subito e riconosciuto anche, non bastano i 16 anni di calvario giudiziario a cui sono sottoposti Arianna e la sua famiglia, non bastano nemmeno le promesse di Vincenzo De Luca non ancora concretamente mantenute di mediare per fare avere anche solo parte della somma alla famiglia. La cartella esattoriale è l’ennesima beffa per la famiglia che ha bisogno dei soldi del risarcimento per poter provvedere alle cure di Arianna e a cercare di renderle la vita meno difficile. E invece no, ora la famiglia Manzo rischia anche di vedersi pignorato tutto.
“Ormai non mi meraviglia più nulla – ha detto l’avvocato dei Manzo Mario Cicchetti – Semplicemente perché i genitori della piccola Arianna Manzo, dopo aver vinto in primo grado la causa civile istruita contro l’AORN “Antonio Cardarelli” di Napoli (risarcimento di 3 milioni di euro) per averla resa tetraplegica, sorda e ipovedente a seguito della errata somministrazione di un farmaco e non aver ricevuto il pagamento di quanto gli era dovuto a seguito della condanna perché la Corte di appello di Salerno, il 13 luglio 2020, sospese il pagamento su istanza del Cardarelli, hanno ricevuto l’avviso di liquidazione dell’imposta relativo alla sentenza di primo grado che ammonta ad oltre €. 80.000,00!”.

L’avvocato ha evidenziato “l’irritualità dell’invio di tale accertamento alla famiglia”, e ha detto di essersi subito messo in contatto con la collega che rappresenta l’ospedale Cardarelli nel giudizio di appello in corso a Salerno per risolvere la querelle: “L’ho invitata a far sostenere tali spese alla sua assistita (l’ospedale, ndr) ma, a tutt’oggi, non ho ancora ottenuto alcun riscontro”. “Qualora non dovesse intervenire il pagamento da parte dei soccombenti in primo grado, – evidenzia l’avvocato – dovrà essere la famiglia Manzo, per lo Stato, a rispondere in solido e, pertanto, a pagare. In caso contrario incorrerà in attività esecutiva nei loro confronti, alla quale chiaramente ci opporremo nelle sedi deputate in quanto non dovuta dai genitori della piccola”.

E ancora: “Quindi, non solo, allo stato, non hanno ottenuto il risarcimento dei 3 milioni perché sospeso dalla Corte – che avrebbe potuto sospenderlo anche solo parzialmente-, ma potranno essere chiamati a pagare tale enorme importo invece di avere a disposizione i soldi per garantire ad Arianna quelle cure e quella assistenza di cui necessita da anni”. “Confido che all’incontro fissato per il prossimo 23 novembre presso la Direzione Generale del Cardarelli, annunciato dal governatore Vincenzo De Luca, si possa definire anche questo ulteriore increscioso aspetto”, conclude l’avvocato Cicchetti.

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Giornalista professionista e videomaker, ha iniziato nel 2006 a scrivere su varie testate nazionali e locali occupandosi di cronaca, cultura e tecnologia. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Orgogliosamente napoletana, si occupa per lo più video e videoreportage. È autrice anche di documentari tra cui “Lo Sfizzicariello – storie di riscatto dal disagio mentale”, menzione speciale al Napoli Film Festival.