L'indagine per La7
Non c’è partita: il centrodestra semina il centrosinistra, ma gli italiani pensano ancora a Draghi nell’ultimo sondaggio Swg

Non c’è partita per il sondaggio SWG per La7, il primo dopo la pausa estiva, dopo l’ultimo dell’8 agosto. Non c’è partita perché il centrodestra è troppo staccato, Meloni leader indiscussa. Debutto nelle rilevazioni SWG, dopo le rocambolesche vicende elettorali, per il cosiddetto Terzo Polo, l’accordo tra Azione e Italia Viva di Carlo Calenda e Matteo Renzi, che neanche in questa indagine sfonda. Altissima la percentuale di intervistati che non si esprime: il 38%. Un assaggio dell’astensione che tanti osservatori prevedono monstre.
Il testa a testa in vetta alla tabella sugli orientamenti di voto oscilla sulla variazione del punto percentuale: in più per Fratelli d’Italia e in meno per il Partito Democratico. Rispetto all’ultima rilevazione dell’8 agosto il partito di Giorgia Meloni sale allora al 24,8%, quello di Enrico Letta scende al 22,3%. In mezzo tutti gli avvicendamenti e gli stravolgimenti nell’alleanza del centrosinistra, con l’addio di Azione e la creazione del terzo polo.
A seguire il gruppetto dei partiti che hanno determinato la caduta del governo Draghi. Staccatissimi. La Lega è stabile al 12,5%. Il Movimento 5 Stelle sale dell’1,2% e si piazza all’11,6%, Forza Italia scende di un punto al 7%. Neanche qui sfonda, al debutto nella rilevazione SWG, il cosiddetto Terzo Polo di Azione e Italia Viva, al 6,8%. Seguono Verdi e Sinistra Italiana al 4% e Italexit con Paragone al 3,4%. Chiudono Noi Moderati all’1,6%, +Europa all’1,5%, Impegno Civico all’1,2%, Altre Liste al 3,3%.
E quindi non c’è partita, al momento, tra le coalizioni. Con quella di centrodestra che quasi supera di 20 punti percentuali quella di centrosinistra. Il calcolo SWG misura 45,9% per la prima contro il 29% della seconda. Giorgia Meloni risulta al momento la leader più convincente, con il 21% delle preferenze. A seguire, entrambi al 17%, Letta e Conte, Calenda al 9%, Salvini al 7%, Berlusconi al 7%, Renzi al 4% e Di Maio al 2%. A raccogliere più consensi è tuttavia la voce “nessuno di questi”, al 28%.
A sorpresa le preferenze per la scelta del premier, almeno per gli elettori. Il 55% vorrebbe egli elettori di centrodestra vorrebbe Meloni a Palazzo Chigi, e fino a qui tutto bene. A seguire però, ben prima del leader della Lega Matteo Salvini e di quello di Forza Italia Silvio Berlusconi, c’è Mario Draghi, anche se al 13%. Ancora più marcata la tendenza nel centrosinistra dove è il 54% degli elettori che sceglierebbe Draghi a Palazzo Chigi, decisamente staccato da Letta al 18%, Bonino al 10% e Bonaccini al 9%.
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